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Cronaca

Nave Allegra, Gnv presenta un "conto" alla Regione di 246 mila euro

Asugi si difende e diffida l'azienda dall'emettere la "nota di addebito" comunicata il 12 maggio. La questione sembra essere tutt'altro che chiusa

Alla fine, Grandi Navi Veloci ha mandato alla Regione un "conto" da 246 mila euro per l'operazione della nave Allegra. Nonostante il traghetto fosse stato individuato dalla giunta Fedriga come la soluzione per far fronte al problema delle residenze per anziani di Trieste, alla fine si era manifestato un clamoroso dietrofront che ha lasciato degli strascichi importanti. La compagnia proprietaria della nave "lazzaretto" è stata infatti raggiunta dalla replica di Asugi che, come pubblicato da Il Piccolo oggi 4 giugno, in un documento datato 21 maggio e spedito all'azienda, fa sapere di essere pronta ad "ogni azione di tutela" nel caso la cosiddetta "nota di addebito" dovesse venir emessa. 

L'operazione "Allegra"

La questione della nave è nota. Ad annunciarla era stata la giunta regionale ad aprile, in un periodo in cui la situazione nelle case di riposo stava iniziando a preoccupare più di qualcuno. Una decisione che però aveva scatenato la reazione degli albergatori triestini, propensi ad ospitare gli anziani nelle loro strutture e presi in contropiede dalla necessità di Riccardi e di Asugi, di dover fare in fretta per arginare l'emergenza. La scelta si era trasformata, quasi da subito, in una vera e propria "polveriera", visto che, anche se solo ufficiosamente e mai pubblicamente, era stato lo stesso sindaco di Trieste Roberto Dipiazza a manfiestare le proprie perplessità - e con una buona parte della maggioranza dell'esecutivo regionale raggiunta anch'essa da un inaspettato quanto improvviso mal di pancia. 

Lavoro, ping pong e l'abbandono dell'idea

Verso il 20 di aprile era poi emersa l'offerta di lavoro "urgente" pubblicata sul web dalla cooperativa Arkesis di Portogruaro, che annunciava l'assunzione di personale sanitario che avrebbe dovuto entrare in servizio proprio a bordo di Allegra. Nel frattempo la nave era stata ormeggiata nel porto di Napoli e, come da testimonianze raccolte da TriestePrima presso la sala operativa dello scalo partenopeo, aveva ricevuto l'ordine di salpare, ordine sempre cancellato, almeno quattro volte. Gli sviluppi sono noti, con l'assessore alla Salute Riccardi che annuncia l'abbandono dell'idea, le "bordate" politiche e un ping pong tra Regione e Azienda Sanitaria scomparso dall'agenda ed ufficialmente finito in pareggio. 

"Nessuna responsabilità"

Ora però Gnv chiede "il rimborso dei costi vivi sostenuti" che già il 12 maggio venivano quantificati in 246.861 euro. Tre giorni prima era andato in onda uno speciale di Tv7 in cui Riccardi esprimeva, per la prima volta pubblicamente, le sue perplessità in merito all'operazione. Antonio Poggiana, direttore Asugi nella lettera rispedisce al mittente quindi la richiesta e scrive: "L'iter amministrativo che avrebbe dovuto condurre alla conclusione del contratto di cui all'oggetto, non è mai giunto a compimento". Affermando che non può essere addebitata "nessuna responsabilità" ad Asugi, Poggiana contesta infine "la sussistenza dei presupposti per richieste di rimborso" e diffida Gnv "dall'emettere la nota di addebito". La sensazione è che la questione della nave sia tutt'altro che chiusa. 

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