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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Cuccioli di cane e gatto stipati furgoni e denutriti: denunciate tre persone

Le tre operazioni sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Gorizia e Monfalcone: i tre conducenti dei furgoni romeni e ucraino sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Dopo le cure veterinarie, i cuccioli, una volta ristabiliti, verranno dati in adozione

Nell’ambito della costante attività di controllo economico del territorio della provincia isontina e della fascia confinaria Italo-Slovena, i finanzieri delle Compagnie della Guardia di Finanza di Gorizia e di Monfalcone hanno sequestrato, nelle ultime settimane, 13 cuccioli, di cui 8 cani (bichon maltese, bichon bolognese e chihuahua) e 5 gatti persiani, ritrovati stipati in pessime condizioni all’interno di tre furgoni provenienti dalla Romania ed Ucraina.

Nei tre distinti interventi, gli animali sono stati ritrovati nascosti ed ingabbiati in trasportini artefatti di piccolissime dimensioni, del tutto inadeguati ad ospitarli per viaggi di così lunga durata, denutriti e in condizioni igieniche del tutto carenti, in violazione di qualsivoglia prescrizione normativa di settore. Inoltre, nessuno dei cuccioli rinvenuti era scortato da passaporto canino adeguatamente compilato, né tantomeno da alcun certificato veterinario.

Ancor più evidente è stata la tenera età dei cuccioli che, come acclarato dagli esami esperiti dai medici veterinari dell’A.S.S. n. 2 “Isontina”, era inferiore alle 8 settimane. Il precoce distacco dalla fattrice genera nei cuccioli una cosiddetta “sofferenza grave” che, nei casi di specie, è risultata essere ancor più significativa dalle inadeguate modalità di trasporto adottate dai soggetti implicati.

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I conducenti dei mezzi, di origine rumena e ucraina, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia per la violazione prevista e punita dall’art. 727 del Codice Penale, in materia di maltrattamento di animali.

Fortunatamente, a seguito delle cure veterinarie i cuccioli sono stati concentrati presso un centro di recupero faunistico locale, dove hanno ricevuto adeguata assistenza per poi essere affidati a famiglie assegnatarie. I cuccioli, pagati poche decine di euro, se fossero stati introdotti nel mercato, avrebbero consentito un illecito guadagno di circa ottomila euro.

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