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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

I protagonisti della S1 Corsa della Bora 2020: Rigers Kadija

Kadija, che il 5 gennaio sarà presente sulla linea di partenza dell'Obelisco di Opicina per prendere parte alla S1Half di 21 k, da tre anni a questa parte è una delle punte di diamante della nazionale italiana di OCR, letteralmente Obstacle Course Racing

Ogni competizione sportiva è un intreccio di storie umane, ognuna diversa dall'altra, ricca di gioie, dolori, rinascite. Questo non vuole essere un esercizio di retorica ma una frase scritta con cognizione di causa e frutto dell'incontro con centinaia di atleti che nello sport hanno trovato la strada per esprimere al meglio il proprio essere. L'ultrarunning, più di altre specialità, presenta gli ingredienti giusti per portare alla luce racconti, ascoltando i quali non si può evitare di strabuzzare gli occhi: chilometraggi esagerati, condizioni climatiche di ogni genere, mille interrogativi rispetto a come reagiranno i corpi dei corridori, momenti in cui ogni runner deve fare i conti con la voce che nella testa gli urla “fermati, non ce la faccio più”. E si potrebbe continuare all'infinito. Dal 4 al 6 gennaio sui sentieri del Carso triestino e sloveno si svolgerà la S1Corsa della Bora, un vero e proprio festival internazionale dell'ultrarunning capace di accogliere oltre 2000 iscritti provenienti da ogni angolo del globo. Con numeri di queste proporzioni, non ci si può sorprendere della quantità di storie interessanti che si possono incontrare. Oggi si andrà alla scoperta del profilo di Rigers Kadija, nato in Albania ma ormai cittadino a tutti gli effetti di Montaione, paesino in provincia di Firenze.

S1 Corsa della Bora, edizione da record: oltre 2000 iscritti

Rigers Kadija-2

Corsa della Bora, al via il conto alla rovescia per la gara internazionale di trail running

Rigers Kadija

Kadija, che il 5 gennaio sarà presente sulla linea di partenza dell'Obelisco di Opicina per prendere parte alla S1Half di 21 k, da tre anni a questa parte è una delle punte di diamante della nazionale italiana di OCR, letteralmente Obstacle Course Racing. Questa disciplina si sviluppa su percorsi, dalla lunghezza variabile, in cui i partecipanti devono superare ostacoli naturali e artificiali, disimpegnandosi in prove di agilità, equilibrio, forza, resistenza. La scorsa stagione Kadija ha provato a spostare i suoi orizzonti pure verso il mondo del trail, dimostrando una versatilità fuori dal comune. Il 1 dicembre 2019 la scommessa di Kadija di diventare un protagonista anche nelle corse outdoor è stata vinta dato che l'atleta italoalbanese ha concluso al 2° posto con il crono di 23h44'22” la Boa Vista Ultra Marathon di 150 km a Capo Verde. Sui sentieri carsici, parole di Kadija, il polivalente 28enne tenterà nuovamente di «sfidare se stesso e i propri limiti, resistendo all'incombere della fatica e al desiderio di fermarsi», concetto che verrà certamente sposato pure dagli altri specialisti dell'Ocr, ce ne saranno almeno 3 di livello mondiale, che tenteranno di spodestare i re dell'ultrarunning.

Rigers Kadjia, foto 4-2

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