"Le Quattro Stagioni", standing ovation per la prima mondiale di Luka Sulic
Due ore di pura e autentica magia ieri sera al Verdi. Sulic è il primo musicista nella storia a suonare "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi per violoncello e orchestra d’archi. In arrivo un album in studio e un tour mondiale
“Mi piacciono le sfide, anche quando torno alle mie origini, quelle delle musica classica”. Ed è stato un vero e proprio ritorno alle origini il concerto che si è tenuto ieri, 5 giugno, al Teatro Verdi. Una dimostrazione di grande talento per Luka Sulic, primo musicista nella storia a suonare "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi per violoncello e orchestra d’archi.
Il violoncellista sloveno si è esibito davanti ad un teatro gremito in ogni ordine di posto con fan accorsi dal Giappone, dagli Usa, da mezza Europa e da tutta Italia, presentando in Prima Mondiale il suo nuovo progetto classico, frutto di un lavoro meticoloso che si è protratto per ben due anni. Un progetto che è stato accolto in maniera trionfale dal pubblico con una standing ovation interminabile, e che nei prossimi giorni diventerà anche un album in studio e un tour mondiale che a partire dal prossimo ottobre lo porterà nei principali teatri.
D'altronde è facile per chi, come Luka, la musica ce l'ha nelle vene. Inizia a studiare a soli 5 anni, a Maribor, per poi perfezionare la sua tecnica prima l'Accademia Musicale di Zagabria, poi a Vienna ed infine nella prestigiosa Royal Academy of Music di Londra. Far impazzire i crini sulle corde creando tempeste di sabbia fatte di pece diventa quasi un gesto naturale, come avere il potere di sciogliere i nostri nodi con una delle arti più nobili, la musica.
La pensano così anche gli esperti del campo, tra cui Igor Zobin, direttore d'orchestra triestino, presente tra il pubblico del Verdi: " E' stato un concerto molto emozionante. C'era tantissima energia. Luka viene da un mondo rock, ma ha alle spalle una formazione classica, quindi riesce a coniugare tanti stili in maniera molto musicale. Passare a questo tipo di esibizioni è un atto doveroso per un musicista come lui. Ha iniziato a fare un bellissimo percorso che lo porterà sicuramente a fare molte cose e che lo completerà. Siamo in attesa e siamo molto curiosi".
Il concerto
La prima parte del concerto, che lo ha visto sul palco assieme all’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, è stata interamente dedicata a “Le Quattro Stagioni”, mentre per la seconda Sulic ha scelto, a sua detta, brani sì più chill ma altrettanto straorinari: da “Invierno Porteño” di Astor Piazzolla a “Passacaglia” di Halvorsen, eseguiti assieme alla giovane sorella violinista Eva Sulic, enfant prodige della scena musicale classica slovena, passando per il “Concerto in do maggiore” di Haydn e “Czardas” di Monti.
A grande richiesta, dopo una lunghissima ovazione, Sulic è tornato sul palco e ha salutato il pubblico con “Nessun Dorma” di Puccini - inevitabile omaggio al pubblico italiano - e “Meditation from Thais” di Jules Massenet.