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Cronaca Piazza Sant'Antonio Nuovo

"Marcia della Pace": in cento hanno sfilato lungo la città dietro lo striscione "Verità per Giulio Regeni"

Il corteo ha toccato «i luoghi più significativi della storia di sofferenza della Seconda Guerra Mondiale del centro città» e si è poi concluso in piazza Sant'Antonio dove il vescovo di Trieste mons. Gianpaolo Crepaldi ha celebrato la messa

Circa un centinaio le persone che ieri, 1 gennaio 2017, in occasione della Giornata Mondiale della Pace (che Papa Paolo VI istituì 50 anni fa) sono scesi in piazza e lungo le vie di Trieste, in corteo dietro lo striscione trilingue (italiano, inglese e sloveno) "Verità per Giulio Regeni" «perchè la pace, la guerra e gli intrighi internazionali stanno dietro alle verità mancate anche sulla morte di Giulio Regeni». 

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Il percorso della marcia quest'anno si è snodato «attraverso i luoghi più significativi della storia di sofferenza della Seconda Guerra Mondiale del centro città con una riflessione sul collegamento tra le guerre di ieri nella nostra città e quelle di oggi nel mondo, in primis quella tragica che sta coinvolgendo Siria e Medio Oriente da 5 anni», spiegano gli organizzatori del Comitato Danilo Dolci.

Alla marcia hanno preso parte l'Anpi - Vzpi, l’Ics (presenti molti richiedenti asilo con bandiere dei loro paesi e cartelli contro il razzismo), le organizzazioni sindacali Cgil, Ccdl Uil e le organizzazioni regionali degli sloveni Skgz  ed Sso.

«Il mio 2017 parte da qui - ha scritto la capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale Fabiana Martini presente alla manifestazione insieme al presidente Ics Gianfranco Schiavone e Don Vatta -: "Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. (...) Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme (dal Messaggio di papa Francesco per la celebrazione della 50 Giornata Mondiale della Pace)».

Il corteo si è poi concluso in piazza Sant'Antonio dove il vescovo di Trieste mons. Gianpaolo Crepaldi ha celebrato la messa.

PIAZZA OBERDAN 4 - Subito dopo l’8 settembre 1943 i nazisti arrivarono in questa piazza e insediarono in questo palazzo il luogo di inenarrabili torture. Da qui molti venivano destinati alla morte in Risiera o inviati nei campi di sterminio. Pochi vi fecero ritorno.

VIA VALDIRIVO 30 - Qui risiedeva una famiglia ebrea, la cui ultima superstite, nel 1944, venne prelevata dai nazisti per essere deportata in un campo di sterminio dove morì. Nello stesso appartamento, al secondo piano, hanno sede dagli anni ’70, il Comitato Pace Convivenza e Solidarietà “Danilo Dolci” e il Centro Multiculturale italo-sloveno, le cui attività improntate alla cultura della Pace e convivenza tra italiani, sloveni e persone di altre nazionalità sono state più volte oggetto di pericolosi attentati incendiari di ispirazione fascista, noti per la loro gravità alla stampa e alle forze dell’ordine che arrestarono uno dei colpevoli.

Via Filzi 14 - NARODNI DOM - CASA DI CULTURA DEGLI SLOVENI - Questo palazzo fu incendiato per odio etnico dai fascisti il 13 luglio 1920. Venne impedito ai pompieri di spegnere l’incendio. Per fortuna gli ospiti della struttura si salvarono, eccetto uno che morì nel tentativo di salvarsi gettandosi dalla finestra.

Via Ghega – CONSERVATORIO MUSICALE TARTINI - Qui per crudele rappresaglia nazista il 23 aprile 1944 furono impiccati 51 innocenti ed esposti alla vista della popolazione per più giorni. Il fatto incrementò ancor più l'avversione allo straniero invasore e al collaborazionismo servile e complice degli apparati del fascismo di Trieste. 

Via Flavio Gioia - STAZIONE FERROVIARIA - Da qui partirono i convogli dei treni bestiame trasportanti persone con i vagoni piombati verso i campi di sterminio nazisti. Dopo inenarrabili sofferenze pochi superstiti testimonieranno al mondo gli orrori visti e subiti.

Piazza Unità - TARGA delle LEGGI RAZZIALI - Qui il 18 settembre del 1938 venne commessa e gridata al mondo la grande vergogna delle leggi razziali anti-ebraiche degli Italiani contro Italiani solo per la colpa di essere ebrei. Altre leggi e decreti permisero prima e dopo di questa data infami persecuzioni in particolare nei confronti alle genti slave e alla popolazioni ritenute inferiori.

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