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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Oltre 80 atleti e 300 spettatori per il Memorial "Pino Auber"

Grande successo per il primo Memorial dedicato al campionissimo dei tuffi. Tre le specialità praticate: parkour, break dance e trampolino elastico

Un successo al di là di ogni più rosea aspettativa. Il primo Memorial “Pino Auber”, andato in scena sabato alla Ginnastica Triestina, ha richiamato oltre 80 atleti, suddivisi fra parkour, trampolino elastico e break dance, e più di 300 spettatori assiepati in palestra. Una kermesse a squadre miste, composte da ragazzi e ragazze della Sgt, ideata dal tecnico biancoceleste Luca Gherbaz e dedicata all'indimenticato tuffatore giuliano, spentosi negli scorsi mesi, campione di valore assoluto ma anche artista poliedrico. Non a caso, per ricordare la sua figura, il sodalizio presideduto da Marco Fumaneri ha deciso di allestire una mostra delle sculture in legno che lo stesso Pino aveva inciso.

Le specialità praticate

Entrando nel dettaglio della manifestazione, per ogni squadra si partiva con l'esibizione dal trampolino, a seguire spazio ai traceur (i praticanti del parkour) in un percorso ad ostacoli a staffetta e per ultimi, singolarmente, i ballerini di breakdance, giudicati dal loro insegnante Emanuele Bastia. La competizione ha visto la vittoria della squadra “verde” composta da Luciano Molinaro, Diego Moratto, Giovanna Altin e Sara Gherbaz (trampolino), Niko Giacomini, Ilir Rasman e Jozef Pellissoni (parkour), Aurora Buttata e Mattia Montenesi (break dance).

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Memorial "Pino Auber"

La manifestazione ha visto anche l'assegnazione del Memorial “Pino Auber”. Sono stati premiati tre atleti, uno per disciplina, che hanno ricevuto una coppa vinta dallo storico tuffatore nella sua lunga carriera. La commissione, formata da Davide e Gabriele Auber, rispettivamente figlio e nipote del campione, Luigi Caponigro, direttore tecnico della Ginnastica Triestina e Francesca Basile, titolare della scuola Progetto Danza che collabora con la società, ha decretato di assegnare i riconoscimenti a Gabriele Bottizer per il trampolino, Mattia Montenesi, detto Scatto, per la break dance e a Jozef Pellissoni, detto Joci, per il parkour.

Bellissima infine l'esibizione finale degli istruttori Emanuele Bastia, Marco Maraldo e Luca Azzara, di break dance e parkour, che hanno messo in mostra le loro altissime capacità non solo di insegnanti ma anche di atleti, e per il trampolino dell'atleta di punta della sezione, Kostantinos Dalampelas, convocato dal direttore tecnico della Nazionale assieme al compagno Emanuele Freni per la "Coppa Campioni" di domenica prossima a Langhirano (Parma). È stato inoltre indispensabile il contributo dell'istruttore Simone Iona, che segue il corso di trampolino per i più piccoli, e di Tiziano Montenesi, atleta nonché collaboratore dello staff.

Le parole e il ricordo di Davide Auber

Non sono mancate le parole del figlio Davide che ha voluto ripercorrere il percorso del padre:  "La storia di Pino è una parabola sulla privazione e sull'abbondanza. Pino aveva subito tante privazioni nella sua vita e proprio nelle cose in cui è stato privato è riuscito a seminare e creare abbondanza, per sè e per gli altri. Privato della casa e di ogni bene nella sua storia di esule, ha costruito negli anni un sempre maggiore benessere per sè e per la sua famiglia; privato degli affetti più importanti, ha saputo voler bene a molti; privato della salute più volte nella vita, ha praticato sport ad alti livelli fino a ottant'anni".

"Pino è stato un educatore eccezionale - ha aggiunto Davide - e i suoi insegnamenti nell'ambito dello sport non hanno a che fare tanto con l'agonismo e la competizione, quanto con la fiducia in se stessi, l'amicizia, l'importanza di mantenere la capacità di giocare. Essere seri, ma al contempo bambini, essere capaci di entusiasmarsi, provare stupore e, soprattutto, suscitare stupore".

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