Menis (M5S): «Spese pazze in Regione: assoluzione incomprensibile, è un altro schiaffo ai cittadini onesti»
«La sentenza di assoluzione di 18 dei 22 ex consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta “spese pazze” non smentisce il fatto che gli stessi consiglieri abbiano usato i fondi regionali per finalità personali, anzi lo conferma». Lo rileva il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Paolo Menis in una nota alla stampa.
«Ma dimostra tutti i limiti di un regolamento regionale, che all’epoca non specificava nero su bianco quale dovesse essere l’uso dei soldi della Regione e quindi di tutti noi cittadini. Così, nonostante si sia appurato che c’era chi si è fatto rimborsare i pneumatici da neve e il bollo dell’auto, chi è andato dal parrucchiere e chi ha pagato pranzi e cene con fondi pubblici, è finita, almeno per il momento, a tarallucci e vino, non punendo penalmente comportamenti eticamente ingiustificabili».
«La spiegazione del giudice - continua il candidato sindaco - secondo il quale non esisteva una norma che limitasse l’utilizzo del denaro pubblico e che quindi ha decretato l’insussistenza del reato di peculato, assesta comunque un altro colpo ad un certo tipo di politica, quella attaccata alla poltrona a tutti i costi, che vive di sprechi ed esosi rimborsi, che è sia di destra che di sinistra e che non è più minimamente credibile».
«Come sempre - conclude Menis - saranno i cittadini a scegliere chi merita la loro fiducia: mentre i rappresentanti dei partiti continuano a scialacquare, c’è chi, come i portavoce regionali del MoVimento 5 Stelle, si decurta l’indennità e restituisce al territorio 600 mila euro a sostegno delle piccole e medie imprese regionali. Ci auguriamo che la Procura ricorra in appello e che chi ha approfittato dei soldi di tutti noi venga giustamente punito».