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Cronaca Muggia - San Dorligo / località San Servolo

"Uno in meno" e "amen", i commenti choc sulla morte del giovane migrante

La mattina del primo giorno del 2020 un giovane di 29 anni di nazionalità algerina è morto in località Socerb/San Servolo mentre stava tentando di attraversare il confine. Dopo la notizia, sui social sono apparsi commenti choc

Iniziano con una sgrammaticata “se restava a casa era ancora vivo, uno in meno da sfamare”, continuano con il “ci abbiamo rimesso anche i soldi per recupero salma e funerale” e finiscono in virtù di un sacrilego “amen”. Le affermazioni apparse su Facebook nella giornata di ieri per mano di diversi utenti, si riferiscono alla notizia della morte del 29enne algerino precipitato in un burrone nei pressi del monte Carso a Trieste la mattina del primo giorno dell’anno.  

La dinamica tutta da chiarire

Il giovane, che si trovava in compagnia della moglie e di un altro compagno di viaggio, aveva deciso di oltrepassare la frontiera tra Slovenia e Italia nei pressi di Socerb/San Servolo attorno alle prime ore dell’alba. Gli ultimi chilometri verso Trieste hanno però registrato una fatale battuta d’arresto quando, per cause che emergeranno dal fascicolo del pubblico ministero Federico Frezza, aperto per stabilire l'esatta dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità, il giovane algerino è caduto in un precipizio per oltre 20 metri, morendo poco dopo. 

I soccorsi

A nulla è valso l'arrivo dei soccorsi, con il Corpo Forestale, la Polizia di Frontiera e il Soccorso Alpino giunti sul posto per le operazioni di rito. Il corpo del 29enne, dopo essere stato recuperato grazie ad un verricello calato dall’elisoccorso, è stato quindi trasportato all’obitorio dell’ospedale di Cattinara. La moglie, visibilmente sconvolta nelle ore successive alla tragedia, verrà presa in carico dalla Caritas e le verrà fornita assistenza psicologica.

I commenti

L’articolo pubblicato è stato quindi postato sulla nostra pagina Facebook, come avviene solitamente per qualsiasi altro fatto di cronaca. In pochissimo tempo il post ha generato decine e decine di commenti da parte degli utenti social. Alcuni di questi si sono “contraddistinti” per un linguaggio digitale evidentemente incapace, neanche di fronte alla morte di un uomo, di comprendere la tragicità dell’evento. Molti di questi commenti sono stati cancellati. Perché la libertà di commentare e di esprimere le proprie opinioni termina nel momento in cui le affermazioni riflettono pensieri distanti anni luce dall’esercizio di civiltà. Anche se sgrammaticati.  

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