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Cronaca

Atti vandalici e minacce di morte a Opicina: tensione tra le famiglie

La situazione riguarda il comprensorio Ater in via dei Papaveri dove vivono 54 famiglie

A Opicina in via dei Papaveri è sempre più difficile la convivenza tra le 54 famiglie che vivono nel comprensorio di case dell'Ater.
Gli scontri e le tensioni nascono sulla gestione delle aree comuni e riguardano la pulizia, il decoro e anche la sicurezza, come riportato dal servizio di Telequattro, in cui alcuni abitanti espongono la situazione.

Serena a riguardo afferma: «C'è sporcizia nei luoghi frequentati dai nostri figli, abbiamo minacce di morte verso noi adulti e verso i nostri bambini da parte dei Rom che baitano là (indicando un piccolo complesso di case). In totale sono 11 abitanti, poi però arrivano anche loro parenti e altre persone che vengono a trovarli e questi creano ulteriori problemi».
Si difende subito Katia dicendo : «Non si tratta solo di un bambino o due, o della nostra etnia; non facciamone una questione razziale. Bisogna avere le prove su una perosne o su un'altra e avere la certezza di quello che si dice».

Le due donne indicano quindi le auto graffiate, i pezzi di intonaco del muretto che vengono staccati e usati per graffiare i giochi dei bambini e le macchine, le scritte su muri e portoni.
Scambi di accuse continuano da una parte all'altra. Le famgilie accusate si difendono evidenziando una situazione di pregiudizio dovuta alla loro etnia di appartenenza.

Serena continua raccontanto delle minacce subite da lei e dalla sua famiglia: «La loro risposta è "se tu dici qualcosa io chiamo su 50 persone e ti faccio fuori". Hanno minacciato di morte mia figlia per prima, dicnedole "ti taglio la gola", poi mia nipote e anch'io sono stata minacciata».
Katia conclude difendendosi: «Bisogna provarlo, noi non siamo quasi mai a casa, siamo inseriti bene, siamo una comunità pacifica. Parlando per la mia famiglia, non abbiamo problemi con nessuno e non ne vogliamo».


 

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