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Cronaca

Minacce di morte a Ziberna: «Colpa dell'immobilità del Governo sui profughi»

«Un clima esasperato che Gorizia non ha mai conosciuto e che sta creando una profonda inquietudine nella mia gente che non merita questo»

«Gorizia, esempio di accoglienza, viene denigrata e indicata come città senza umanità. Basta menzogne. Come immaginavo, l'assurdo, incomprensibile, colpevole immobilismo del governo sulla drammatica situazione dei richiedenti asilo a Gorizia sta provocando pesanti tensioni all'interno della comunità e comportamenti fuori controllo da parte di quelli che io considero "cervelli deboli" della società». Questo il commento del sindaco in merito ai messaggi apparsi sui social e inviati via mail, in cui gli vengono augurate disgrazie e morte.

«In questi ultimi tempi c'è chi sta cercando di fomentare l'opinione pubblica contro il sottoscritto e la città, rei di non volere un altro centro di accoglienza e di abbandonare a se stessi i richiedenti fuori convenzione, accampati nella Galleria Bombi. Anzichè promuovere l'immagine di una città accogliente che, ad oggi, conta ben ben 400 migranti ospiti in strutture convenzionate - attacca il sindaco- si sta gettando fango su Gorizia, chiamando in soccorso anche i media "amici", perchè vogliamo che i nuovi centri di accoglienza vengano aperti da un'altra parte e che i migranti in eccesso vengano subito trasferiti altrove».

«Sono molto preoccupato, non tanto per la mia sicurezza, non mi spaventano insulti e minacce, ma per la crescita di un clima esasperato che Gorizia non ha mai conosciuto e che sta creando una profonda inquietudine nella mia gente che non merita questo. Più volte ho invitato le forze politiche di opposizione ad affiancarmi nelle mie richieste al governo affinchè intervenga per alleggerire la situazione di Gorizia ma, devo essere sincero, sta crescendo nel sottoscritto il sospetto che ci sia una precisa volontà politica a lasciare le cose come stanno perchè non si spiegherebbe altrimenti il voltafaccia del ministro dell'Interno, Marco Minniti, che in settembre aveva annunciato interventi precisi mentre oggi non risponde neppure agli appelli disattendendo clamorosamente le promesse fatte».

«Che qualcuno gli abbia suggerito di lasciare i richiedenti in Galleria Bombi perchè così si sarebbe aperto un nuovo centro profughi a Gorizia? Non riesco a trovare altre spiegazioni - conclude il sindaco-, perchè mi si deve spiegare il motivo per cui si permette a 150 persone di vivere in condizioni indecenti e di far crescere tensioni e odio nella città simbolo dell'accoglienza e della tolleranza, alimentando atteggiamenti che rischiano di scoppiare come una bomba a orologeria. Mi auguro davvero che non sia così è faccio ancora una volta un appello pubblico affinchè queste persone vengano trasferite al più presto e si cominci ad attuare una politica di controllo di questi flussi che ben poco hanno a che vedere con le fughe dalla guerra».

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