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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ministro Alfano a Trieste: «Necessario rivedere procedure Schengen»

Due vertici ne pomeriggio nel Palazzo del Governo per il Ministro dell'Interno Angelino Alfano con istituzioni e forze dell'ordine sui due temi caldi "profughi" e "sicurezza": «Frontiere strategiche ed essenziali per il nostro Paese». Serracchiani: «Grande attenzione all'attuale situazione Fvg»

«Una riunione che ribadisce la grande attenzione all'attuale situazione del Friuli Venezia Giulia», ha confermato alla fine dell'incontro con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, la presidente della Regione, Debora Serracchiani. Due vertici, oggi nel Palazzo del Governo a Trieste, dapprima con la stessa presidente del Friuli Venezia Giulia e con il prefetto di Trieste, Francesca Adelaide Garufi, la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Paride Cargnelutti, quindi con i responsabili delle forze dell'Ordine, che testimoniano (nelle parole del ministro), come queste frontiere siano «strategiche ed essenziali per il nostro Paese», ha commentato poi il ministro.

«L'Unione europea deve decidere se dare ragione a chi è stato pavido o a chi non lo è stato: vorrei ricordare che noi abbiamo salvato migliaia di vite umane», ha ribadito Angelino Alfano alla fine degli incontri; «i presidi dell'Esercito cominceranno già la prossima settimana: abbiamo fatto uno sforzo significativo - ha spiegato il ministro dell'Interno in merito all'arrivo di 90 soldati per presidiare i confini Fvg -, ma, se servirà, faremo di più». Infine, su Schengen, Alfano conferma la sua contrarietà alla cancellazione, ma «sono convinto che la sua sopravvivenza passi per una revisione delle procedure: è necessaria una gestione delle frontiere esterne da parte di tutti».

Ad Alfano le istituzioni hanno illustrato anche, ha osservato Serracchiani, il lavoro fatto in questi mesi «rispetto non solo ai flussi migratori ma anche sul versante della sicurezza: dal responsabile del Viminale abbiamo avuto la conferma di questa specifica attenzione, che è destinata a rafforzarsi sia per quanto riguarda i controlli ai confini sia in merito alla nostra richiesta, direi molto puntuale, per lo spostamento in tempi brevi di flussi di profughi, quando in Friuli Venezia Giulia cominciano ad essere troppo numerosi, in altri luoghi del territorio nazionale: il ministro ha compreso questa necessità».

Dunque, ha ricordato Serracchiani, «al momento i trasferimenti stanno funzionando», pur essendo in presenza di una situazione indubbiamente complessa. A questo proposito, Serrachiani ha ricordato che in regione si sta lavorando sugli hub regionali "e nelle prossime settimane inizieremo ad avere risposte un po' più di sistema", ma ha voluto in particolare evidenziare come nell'ambito dei costanti rapporti tra i ministri dell'Interno dell'Unione europea proprio l'Italia abbia posto sul tappeto alcune precise richieste: tra queste, ha segnalato la presidente al termine del colloquio con Alfano, quella di estendere anche alle persone di nazionalità afghana la possibilità di essere riallocati negli altri Paesi Ue.

La riunione, ha infine indicato Serracchiani, ha permesso di valutare più nel complesso tutti i temi della sicurezza in Friuli Venezia Giulia: «In regione tutti i reati sono in calo, è stato rilevato, è stato incrementato il livello di 'attenzione' nei luoghi ritenuti più sensibili (a Trieste, ad esempio, il porto e il terminal Siot) e stiamo lavorando per una maggior sicurezza sui confini grazie anche all'impiego dell'Esercito che affianca un'attività delle forze di Polizia, che anche in quest'occasione desidero ringraziare, costante ed efficace».

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