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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Dagli sguardi indiscreti ai pedinamenti, fino alle molestie: «Non ci sentiamo sicure»

Molte le segnalazioni giunte ai Carabinieri che additano in particolare i profughi: «Invitiamo sempre a sporgere la denuncia perchè a tavolino con l'ufficiale giudiziario si può delineare il reato oppure un semplice, ma comprensibilissimo, disagio»

La pubblicazione del nostro articolo riguardo le molestie subite da una nostra lettrice in via XXX Ottobre ha portato alla luce un sentimento di disagio vissuto dalle donne di tutte le età quando camminano per la città: si sentono vittime di sguardi indiscreti, pedinamenti, attenzioni spesso oltre le righe, fino a giungere alla molestia vera e propria.

Già in quattro si sono fatte avanti con noi, una di loro, E.T., ci spiega che qualche giorno fa era «seduta all'aperto presso una gelateria in viale XX Settembre con un'amica e mio figlio di cinque anni quando ho visto un ragazzo (richiedente asilo, ndr) fermo che ci guardava, ma sul momento non ho voluto "pensare male". Poi però dopo aver pagato, all'uscita dal locale, mi si è avvicinato, ma l'ho allontanato. A quel punto ci siamo avviati verso le auto parcheggiate in zona teatro romano ma mi sono accorta che il ragazzo ci stava seguendo e, in via Dante, gli si è affiancato un amico. A questo punto, impaurita soprattutto per mio figlio, ho chiamato un amico poliziotto che mi ha consigliato di chiamare il 113: la sala operativa ci ha passato i Carabinieri che sono giunti poco dopo sul posto, dove ad aspettarli c'erano anche i due giovani stranieri rimasti fermi a fissarci».

I militari giunti sul posto hanno chiesto i documenti ai due ragazzi e poi hanno spiegato alle donne che non potevano procedere poichè nulla vietava loro di fare quella strada e quindi di formulare la denuncia presso gli uffici: «Effettivamente abbiamo ricevuto molte segnalazioni di questo tipo» ci spiega il comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Daniel Melis: «Noi invitiamo sempre a formalizzare la denuncia presso i nostri uffici, perchè spesso il disagio è soggettivo e magari a freddo, davanti l'ufficiale di polizia giudiziaria, si riesce a valutare meglio l'"insistenza" messa in atto dall'"inseguitore"; spesso infatti, complice anche il clima generale e le diverse culture, anche il solo "essere fissate" crea un giusto disagio, ma noi dobbiamo valutare il reato penale».

«Suggeriamo sempre di fare sporgere denuncia perchè non è sempre chiaro o procedibile d’ufficio e questo aiuta a definire le sfumature che dipingono il fatto in modo diverso: stiamo comunque monitorando la situazione perchè non sono tutti che si comportano così (riferito ai richiedenti asilo, ndr), qualcuno è un po’ più spavaldo e qualcosina la fa, ma dobbiamo sempre ascoltare il racconto delle "vittime"».

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