«Quasi 200 triestini partecipano all'azione avviata dal Movimento Trieste Libera per la richiesta di rimborso del servizio militare che hanno dovuto prestato  nelle forze armate italiane a partire dal 1956. La denuncia principale è già stata presentata agli organismi competenti delle Nazioni Unite nel novembre scorso, e si fonda sulle norme del Trattato di Pace che hanno dichiarato il Territorio Libero di Trieste smilitarizzato e neutrale». Lo rileva in una nota il Movimento Trieste Libera.

«Due anni dopo - continua la nota -  l'insediamento nel 1954 dell'amministrazione civile provvisoria del Governo italiano, il Commissario del Governo per il Territorio di Trieste introdusse con un proprio decreto la leva italiana, e la violazione del Trattato venne coperta facendo firmare alle reclute un foglio in bianco che poi verniva riempito a loro insaputa con una domanda di arruolamento volontario».

«Mentre l'azione principale . sottolineano - di risarcimento prosegue, Trieste Libera chiederà all'attuale Commissario del Governo di abrogare quel decreto, poiché in Italia il servizio di leva obbligatorio non risulta abolito, ma soltanto sospeso e può venire ripristinato in qualsiasi momento per impegni o tensioni internazionali». 

«La richiesta - conclude - verrà consegnata al Commissario venerdì 31 luglio alle 11 nel Palazzo del Governo affacciato sull'antica Piazza Grande, o dell'Unità».