rotate-mobile
Cronaca S. Giacomo - Ponziana

Alcol, botte e notti insonni a Ponziana, l'esasperazione di un padre

Da ben sei anni gli inquilini di un condominio devono subire schiamazzi e danni a zone comuni: "Vogliamo solo riposare dalle 23 alle 7 del mattino, questo è un nostro diritto". Inutili le denunce, le numerose lettere inviate all'Ater e la richiesta di aiuto alle forze dell'ordine: "Nessuno fa niente"

Festini, musica alta, alcool e droga fino alle prime luci del mattino. Poi le botte. Succederebbe tre, quattro volte alla settimana nell'appartamento al quarto piano di un condominio Ater nel rione di Ponziana e, cosa ancora più incredibile, andrebbe avanti da sei anni. La storia ce l'ha raccontata un inquilino dello stabile "incriminato", un padre di famiglia ormai "disperato e stanco". "Dormono di giorno e di notte comincia la festa: iniziano verso le 20 e vanno avanti fino alle 4 del mattino. Bevono, si drogano e poi iniziano anche a menarsi. La situazione è insostenibile".

"Questa situazione va avanti da anni"

Me la racconta mostrandomi delle foto, moltissime lettere e anche una sentenza, testimonianza della sua lotta e voglia di giustizia. "La titolare dell'appartamento in questione sembra non esserci". Secondo la testimonianza dell'uomo la titolare "avrebbe avuto dei problemi con i figli viste le condizioni dell'appartamento. Ora in quella casa ci abita lei, con altri due figli maggiorenni e c'è un continuo via vai di gente. Ovviamente nessuno lavora e nessuno di loro sembra pagare l'affitto". Come si evince anche dalle foto, il giorno seguente lo scenario che si ripete frequentemente è lo stesso: vetri rotti, sangue e mozziconi nella scala condominiale.

53767752_2366405740313184_4324603137278083072_n-2

Il labirinto: "Polizia mi manda dall'Ater e l'Ater mi manda dalla Polizia"

"Con loro vive anche un cane - prosegue la testimonianza - e non lo portano mai fuori, quindi è costretto a fare i suoi bisogni dove capita, per lo più sul loro balconcino; per non parlare dell'urina che arriva sui panni stesi di chi, sfortunatamente, vive sotto di loro". L'uomo ha contattato più volte le forze dell'ordine in cerca di un aiuto: "La Polizia mi dice di rivolgermi all'Ater. L'Ater mi dice di inviare delle lettere. L'ho fatto più volte e le abbiamo firmate tutti: la ricevono, timbrano e mi dicono di rivolgermi alla Polizia. Un cane che si mangia la coda. E intanto noi subiamo e ci accolliamo anche le spese di danni fatti da loro".

53877511_2508065436095217_4062652222901583872_n_LI-2

La denuncia ai Carabinieri e la sentenza

Ha fatto seguito la denuncia ai Carabinieri e le vie legali. A novembre 2018 arriva finalmente la sentenza che obbliga l'inquilina ad un risarcimento di 5000 euro, ad accollarsi le spese processuali e dai 3 ai 4 mesi di carcere. Eppure, secondo l'uomo, la situazione rimane invariata. "Non è cambiato nulla. Qui paghiamo tutti meno che loro. E intanto le notti insonni danneggiano me e i miei bimbi che devono andare a scuola. Io sono un padre, la mia famiglia viene prima di tutto. Com'è possibile che non si possa fare niente?" afferma l'uomo che conclude mostrando esasperazione. "Sono arrivato al limite. Sono una persona onesta: voglio solo poter dormire, guadagnarmi il pane e garantire ai miei figli e a mia moglie un quieto vivere. Non ci aiuta nessuno, cosa devo fare per garantire un mio diritto?". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alcol, botte e notti insonni a Ponziana, l'esasperazione di un padre

TriestePrima è in caricamento