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Cronaca

Negata mozione di solidarietà alla Segre, il centrosinistra abbandona l'aula

Partito Democratico, Open Fvg, Italia Viva e Cittadini hanno lasciato il Consiglio comunale questa sera dopo che l'urgenza è stata negata dalla conferenza dei capigruppo. Famulari: "Indecente". Polacco di Forza Italia "minaccia" querele contro chi "sosterrà che questo consiglio non è sensibile a temi costituzionali"

Tutto il centrosinistra tranne Igor Svab (impossibilitato a causa del ruolo di vicepresidente del Consiglio ndr) ha abbandonato l’aula durante la seduta consiliare di oggi 11 novembre perché alla mozione di solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre la conferenza dei capigruppo ha negato l’urgenza. Il Partito Democratico, Open Fvg, Italia Viva e i Cittadini sono andati su tutte le furie. L'urgenza sarebbe stata negata a causa di un errore formale nel testo presentato dalla dem Valentina Repini. La vicenda Segre ha visto la senatrice finire sotto scorta dopo gli insulti e le minacce comparse sia via social sia in alcune occasioni pubbliche. 

"Non possiamo accettarlo", così il Pd

“È indecente – ha tuonato la segretaria provinciale del Partito Democratico Laura Famulari – perché moralmente non possiamo accettare un simile comportamento”. A ruota anche Sabrina Morena di Open Fvg. “Se il Consiglio non si può impegnare in una mozione di solidarietà nei confronti della senatrice, e se non prende le distanze esprimendo una forte condanna, allora dico che sono complici”.  Maria Teresa Bassa Poropat si è detta esterrefatta: “Quando la discuteremo quindi, tra due anni?”. Antonella Grim di Italia Viva ha parlato di "buco nero". 

Voto favorevole anche di De Gioia e dei Cinque Stelle

A votare per l’urgenza, per cui è arrivato il voto anche di Roberto De Gioia e l’astensione di Fabio Tuiach, sono stati anche i Cinque Stelle. “È argomento di questi giorni – ha riferito Elena Danielis – e andava votata. È vero che nella mozione c’è un errore formale (veniva richiesto il conferimento al sindaco, dove invece è il Consiglio comunale a dover esprimersi ndr) ma è altrettanto reale che bastava un emendamento per modificarla”. Anche Paolo Menis ha definito “sbagliata, si poteva arrivare ad una votazione. Un brutto segnale quello accaduto questa sera”.

Forza Italia minaccia querele

Dopo l’uscita dall’aula del centrosinistra, il capogruppo di Forza Italia Alberto Polacco ha minacciato querele. “Chiunque sosterrà che questo consiglio non è d’accordo, non è sensibile a temi costituzionali o alla lotta contro l’antisemitismo, allora dico chiaramente che querelerò. In questo caso penso vada fatto un ragionamento sul percorso”. Polacco ha affermato che “l’utilizzo strumentale della cittadinanza onoraria non mi vede d’accordo. Porto un cognome di origine ebraica e non posso accettare illazioni o polemiche e, secondo me, tutto ciò può anche fare un percorso in commissione”.  

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