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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Non una di meno per "Lotto marzo" in piazza Borsa

Lo sciopero femminista al grido di "Non una di meno" ha invaso le strade del mondo. La lotta rosa anche a Trieste: "No alla violenza degli uomini sulle donne, NO all'ennesimo attacco dei governi sui diritti delle donne, NO al decreto Pillon, No al decreto “in-sicurezza”"

L’8 marzo, in ogni continente, al grido di «Non Una di Meno!» sarà sciopero femminista. Interrompiamo ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita. Portiamo lo sciopero sui posti di lavoro e nelle case, nelle scuole e nelle università, negli ospedali e nelle piazze. Incrociamo le braccia e rifiutiamo i ruoli e le gerarchie di genere. Fermiamo la produzione e la riproduzione della società. L’8 marzo noi scioperiamo!

Vagine da realizzare in cartapesta, fenicotteri rosa/pedine per un gioco dell'oca che simula le procedure per l'interruzione volontaria della gravidanza e tanti, tantissimi cartelli rosa: "Quest’anno l'abbiamo organizzata come piazza di incontro, gioco e scambio". Si è svolta infatti oggi, 8 marzo, la manifestazione femminista al grido di "Non una di meno".

In piazza della Borsa l'8 marzo oggi, per "Non una di meno", è Lotto marzo, lotta ai rapporti di potere e alle gerarchie su cui si sono sempre fondati sia il sistema patriarcale sia quello capitalista e liberista.

"Oggi si lotta anche per la donna che si è lanciata nel vuoto dal sesto piano a Melara proprio il giorno prima del processo contro l'ex marito accusato di maltrattamento; per tutte coloro che hanno scelto l'aborto in un clima di condanna; per tutte coloro che, invece hanno scelto la maternità; per le sorelle nei centri antiviolenza che sono state "attaccate" con i tagli ai fondi; per le donne nei Cpr; per Alina, vittima dello stato".

"Trieste è la città italiana con più denunce per violenze sessuale - si legge sull'evento Facebook-. Il lavoro delle donne è iper-precario, come hanno denunciato di recente le mobilitazioni delle lavoratrici dei musei e delle mense scolastiche. Il Parlamento italiano sta discutendo il ddl 735 (Pillon) che intende riformare il diritto di famiglia, che attacca le donne, strumentalizzando i figli, azzerando anni di lotte e conquiste sociali. In Comune e in Regione, alcuni consiglieri stanno portando avanti una campagna oscurantista contro l’autodeterminazione delle donne e il diritto all’interruzione di gravidanza e una messa all’indice delle voci scomode.Contro tutto questo, noi scioperiamo!Scioperiamo perché rifiutiamo il disegno di legge Pillon e combattiamo la legge Salvini, che impedisce la libertà delle migranti, mentre legittima la violenza razzista. Contro questa violenza strutturale, che nega la nostra libertà, noi scioperiamo!Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, vogliamo ridistribuire il carico del lavoro domestico e di cura. Vogliamo aborto libero, sicuro e gratuito.Vogliamo essere libere di muoverci senza paura. Vogliamo un permesso di soggiorno europeo senza condizioni. Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!"

L'appello lanciato dalle donne di tutto il mondo è un grido che lascia il segno: No alla violenza degli uomini sulle donne, NO all'ennesimo attacco dei governi sui diritti delle donne, NO al decreto Pillon, No al decreto “in-sicurezza”.
 

Presenti in piazza anche i COBAS (Confederazione dei Comitati di base).

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