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Cronaca

Siglato a Trieste il primo manifesto dell'olio extravergine d'oliva

"L’olio extravergine di oliva è un alimento e non solo un condimento" così il primo articolo del manifesto sottoscritto oggi pomeriggio all'interno della tredicesima edizione di Olio Capitale, la fiera organizzata dalla Camera di Commercio della Venezia Giulia e da Aries

La sottoscrizione di un manifesto potrà sembrare una goccia nel mare, ma in fondo fa emergere sempre la sua importanza. Questo pomeriggio all'interno dell'ultima giornata della manifestazione Olio Capitale, che all'interno della Stazione Marittima riunisce da anni le eccellenze dell'olivicoltura italiane e non, l'alta ristorazione dell'Alpe Adria assieme alla Jeunes Restaurateurs d’Europe e lo chef stellato Emanuele Scarello, hanno sottoscritto per la prima volta in Italia un manifesto sull'olio extra vergine di oliva.     

I ristoratori si impegnano 

Il giornalista Giuseppe Cordioli ha moderato l'incontro. "I ristoratori si sono impegnati nella sottoscrizione di questo manifesto, visto che loro stessi usano già un olio di altissimo livello. La firma diventa importante nella necessità di gettare le basi per produrre cultura sull'olio di oliva" ha continuato Cordioli. "Come per quanto riguarda il vino, un tempo l'unica distinzione era riferita al colore dell'uva, mentre oggi sappiamo tutti che l'approccio è cambiato. Tutto ciò deve essere applicato anche per l'olio": 

L'olio come nostro patrimonio 

Ogni ristoratore che ha condiviso il manifesto - e i suoi valori, ça va sans dire - ne riceverà una copia da affiggere nei loro ristoranti. Questo fa in modo che il riconoscimento di Trieste come una delle capitali dell'olio sia reale. Qui è partito il primo manifesto che contribuisce a riconoscere, ulteriormente, la natura del prodotto e della sua importanza a livello mondiale. "Se si promuove un olio come frutto del territorio, si rende merito soprattutto al lavoro della gente, trasformando l'approccio esclusivamente enogastronomico nella necessaria tutela del nostro patrimonio ambientale e culturale" ha concluso Cordioli. 

Il manifesto è stato promosso e valorizzato dagli organizzatori di Olio Capitale, vale a dire Aries e la Camera di Commercio della Venezia Giulia. A firmare il manifesto infatti è stato anche il suo presidente, Antonio Paoletti. 

Gli ospiti presenti

Per la firma del Manifesto sono giunti a Trieste anche lo chef stellato Andrea Canton e due giovani chef che operano in Slovenia e Croazia: Teo Fernetich e Uroš Fakuč. “Nelle nostre cucine dobbiamo utilizzare evo differenti per esaltare le diverse pietanze” ha detto Fakuč, mentre Fernetich si è soffermato sulle ricadute ambientali. “Stiamo ragionando su un alimento meraviglioso. Utilizzare nelle nostre creazioni l’extravergine prodotto nelle nostre terre significa salvaguardare l'ambiente e tutelare il nostro territorio”.

Il testo del Manifesto

L’olio extravergine di oliva è un alimento e non solo un condimento.

L’olio extravergine di oliva è riconosciuto come il più nobile tra i grassi vegetali ed è il miglior grasso alimentare in assoluto, perché si ottiene dalla lavorazione di un frutto: l’oliva.

Poiché viene estratto dalle olive solamente con mezzi meccanici o fisici è un prodotto naturale per eccellenza. Tutto ciò che è contenuto nel frutto lo si ritrova nell’estratto, e si può utilizzare immediatamente per scopi alimentari senza altri trattamenti o lavorazioni.

L’Unesco ha riconosciuto l’olio d’oliva come patrimonio culturale immateriale dell’umanità e gli chef che sottoscrivono questo manifesto si impegnano a utilizzarlo quotidianamente nei loro piatti.

Nella dieta mediterranea la principale fonte di lipidi è rappresentata dall’olio di oliva, essendo composto in gran parte di acidi monoinsaturi, per questo garantisce una serie di benefici per la salute del corpo umano.

L’olio di oliva è validissimo come grasso di cottura; proprio in virtù del fatto che contiene gli acidi grassi monoinsaturi resiste meglio al calore. Tutto ciò per far apprezzare ancora di più la cultura enogastronomica e la biodiversità dei vari territori dove vivono e lavorano gli chef.

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