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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Isontino

Operazione "Grande Tagliamento", coinvolti nomi illustri anche a Trieste

Tra le stazioni appaltanti dove i militari della GDF stanno eseguendo i controlli ci sono la Regione Fvg, Autorità Portuale di Trieste, Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese, Commissario per la Terza corsia A4, Autovie Venete, FVG strade, Aeroporto FVG per l'aeroporto di Trieste. Oltre 200 persone coinvolte

La Guardia di Finanza di Gorizia diffonde l'elenco completo delle stazioni appaltanti sotto indagine nella maxi operazione denominata "Grande Tagliamento", un'attività investigativa condotta su circa 150 gare d'appalto di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro. I provvedimenti di perquisizione e sequestro riguardano invece le sedi amministrative di 120 società ed i domicili di 220 soggetti ubicati in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto-Adige, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna.

Appalti truccati per 1 miliardo di euro: coinvolta anche Trieste

Gli enti coinvolti

Tra gli enti coinvolti nelle indagini dei militari della GDF ci sono nomi "illustri". Di seguito la lista inoltrata dalla Guardia di Finanza. 

- Regione Friuli-Venezia Giulia, competente tra l’altro per le opere di costruzione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione dei porti e degli approdi marittimi, nonché per le concessioni di ghiaia
Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, società deputata alla gestione del Porto di Trieste
Consorzio per lo sviluppo economico del Monfalconese, competente tra l’altro sul porto di Monfalcone.
- Commissario Delegato per l’emergenza della mobilità riguardante la A4 (tratto Venezia – Trieste) ed il Raccordo Villesse – Gorizia;
Friuli-Venezia Giulia Strade s.p.a., società che si occupa della gestione e manutenzione delle strade regionali del Friuli Venezia Giulia
- Aeroporto Friuli-Venezia Giulia s.p.a., società che gestisce il “Trieste Airport”
- Autovie Venete s.p.a., concessionaria delle tratte autostradali comprese tra la tangenziale di Mestre e Sistiana, tra Palmanova e Udine, tra Portogruaro, Pordenone e Conegliano, tra Villesse e Gorizia
- Autostrade per l’Italia s.p.a., concessionaria di numerose tratte autostradali tra cui la Venezia / Belluno e la Udine Sud / Tarvisio
- Veneto Strade s.p.a., società che cura la manutenzione delle strade regionali e provinciali del Veneto
- Anas s.p.a., concessionario della rete stradale nazionale
- Concessioni Autostradali Venete s.p.a., concessionario del passante di Mestre, della tangenziale di Mestre e del raccordo con l’aeroporto Marco Polo di Tessera
- Commissario Delegato per l'Emergenza determinatasi nel settore del traffico e della Mobilità nel territorio delle province di Treviso e Vicenza, titolare della realizzazione della Pedemontana Veneta
- Aer Tre s.p.a., società che gestisce l’aeroporto “Canova” di Treviso
- Save s.p.a., società che gestisce l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia
- Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona Fillafranca s.p.a., società che gestisce lo scalo aeroportuale veronese
- Aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna s.p.a., società che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese

Altri enti

Ulteriori acquisizioni riguardano altri enti e comuni ubicati nelle province di Gorizia, Udine, Trieste, Pordenone, del Veneto, della Lombardia, dell’Emilia-Romagna, della Liguria, della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, dell’Abruzzo, del Lazio, della Sicilia e della Sardegna. Alcune procedure di affidamento si riferiscono a opere da realizzare in diverse aree colpite dal sisma del 2016 nel centro Italia, tra cui “Norcia”, “San Benedetto”, “Tre Valli Umbre”.

Le indagini e la legge

Le ricerche dei militari sono finalizzate ad acquisire prove su accordi tra imprese e alleanze tra società relativamente ai seguenti temi:

- le rispettive intenzioni di partecipare o meno ad una gara piuttosto che ad un’altra nell’ambito delle medesime gare d’appalto
- l’entità e/o i contenuti delle offerte da formulare in modo da permettere di volta in volta all’impresa individuata e facente parte della “cordata” di riferimento di aggiudicarsi l’appalto alle condizioni più favorevoli; secondo modalità tali da alterare la regola indefettibile della libera concorrenza tra i singoli partecipanti e tali da assicurare maggiori possibilità di aggiudicazione all’impresa prescelta.

Le indagini hanno evidenziato prassi contrarie alla legge anche in ordine:

- alla costituzione di associazioni e raggruppamenti temporanei meramente cartolari
- all’utilizzo di contratti di subappalto per quote superiori al limite normativo del 30%, in cambio del riconoscimento di percentuali di guadagno
- alla falsa indicazione documentale di dotazioni logistiche e strumentali al fine di incrementare il punteggio tecnico attribuito dalle commissioni aggiudicatrici.

Le frodi

Ciò che emerge dalle risultanze istruttorie non sono solo le decine di turbative d’asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche un pericoloso fenomeno di frode nella realizzazione delle opere appaltate con lavorazioni eseguite utilizzando talvolta materiali non certificati, difformi da quelli dichiarati e in quantitativi inferiori rispetto a quelli richiesti e fatturati, con conseguenti gravi violazioni anche di natura ambientale, il tutto con il comportamento a volte omissivo di coloro che avrebbero dovuto esercitare funzioni di controllo.

Da Gorizia al resto d'Italia

L’indagine, che pure ha preso avvio dai controlli relativi ad un appalto “anomalo” che interessava la città di Gorizia, si è poi estesa a diverse opere del territorio regionale prima e nazionale poi, evidenziando collusioni che travalicano il confine friulano e diventano “sistema” diffuso in varie regioni. Il nome dell’operazione, ribattezzata “Grande Tagliamento”, eleva a manifesto dell’indagine vicende di vera e propria spartizione dei lavori da realizzare a destra e a sinistra del Tagliamento, fiume che divide il Friuli Venezia Giulia dal Veneto.

Altri reati

Tra i reati per cui si procede si evidenziano l’associazione a delinquere, la turbativa d’asta, gli inadempimenti e le frodi nelle pubbliche forniture, i subappalti in violazione di legge e concussione. Sono al vaglio altre ipotesi di reato. Le indagini proseguono nel rispetto del segreto istruttorio con l’esame della documentazione sequestrata ed acquisita, nonché con interrogatori e testimonianze.

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