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Cronaca Largo Città di Santos

Piazza Libertà: forte preoccupazione dai sindacati del trasporto pubblico

Perplessità su scorrimento del traffico, servizi agli autisti e sicurezza in merito alla nuova viabilità prevista nell'area intorno alla Sala Tripcovich. Ma gli assessori Lodi e Polli non si presentano al sopralluogo della VI commissione in largo città di Santos per impegni istituzionali

Forte preoccupazione sulla nuova viabilità nell’area di piazza Libertà, sala Tripcovich e largo città di Santos da parte dei sindacati degli autoferrotranvieri di Trieste Trasporti. Numerose le perplessità sulle opere di riqualificazione in corso, al termine delle quali si prevedono importanti modifiche al percorso degli autobus. Modifiche che, al momento, non sono ancora chiare, nemmeno dopo il sopralluogo avvenuto stamattina con la VI commissione del Consiglio Comunale, poiché gli assessori competenti Lodi e Polli non si sono presentati per impegni istituzionali. 

Un progetto di cui ancora non sono stati resi noti i dettagli e che prevede lo spostamento dei capolinea di quattro linee da piazza Libertà a largo città di Santos. Forti i dubbi da parte dei rappresentanti sindacali sulla percorribilità da parte dei grandi mezzi e sulla carenza di accesso ai servizi da parte degli autisti.

"Non abbiamo mai visto la progettazione - conferma Patrizia Ceppi di Fit Cisl -, finora abbiamo ricostruito un'idea raccogliendo dati dal comune e dalla nostra azienda. Abbiamo delle perplessità su come sono posizionati gli autobus e sulle svolte da percorrere, dobbiamo capire se svolteranno in via Ghega o in via della Geppa, e dove saranno eventuali punti di pericolosità da segnalare con catene e paletti".

Secondo Ceppi "via Ghega è a doppio senso e con un mezzo di 12 o 18 metri è molto complicato attraversarla. Quando allarghiamo per imboccare la curva dobbiamo stare molto attenti al marciapiede e alle eventuali catenelle. La soluzione migliore sarebbe quella di rivolgere la viabilità in via Geppa fino a piazza Oberdan. Per quanto riguarda le lanterne semaforiche dobbiamo capire se saranno a contatto con noi o se saranno centralizzate con tutti i semafori, cosa che ci penalizzerebbe nei tempi”.

Un altro problema rilevante per gli autisti è rappresentato dalla scarsa accessibilità ai servizi: “Abbiamo richiesto l'accesso ai bagni perché siamo molto lontani dai servizi pubblici e dai bar - spega ancora la sindacalista -, tenendo conto che i bagni della stazione sono a pagamento. Sarebbe un grande disagio considerando che i nostri tempi prevedono pause di quattro minuti, quindi chiediamo un accesso ai bar vicino alla postazione”.

Nell'incontro sono state avanzate dalle organizzazioni sindacali presenti anche critiche all'allestimento del cantiere: "La gente - è stato detto - attraversa continuamente fuori dagli attraversamenti pedonali perché la viabilità temporanea non è stata gestita a dovere, e questo è pericoloso". Malcontento anche per le mancate risposte del direttore a Urbanistica e Territorio del Comune, l'ingegner Giulio Bernetti: "Non ci ha mai fornito una risposta, dicendo che l'avrebbe fatto se fossimo stati privati cittadini". Infine, perplessità sui capolinea: "Si rischia di avere quattro linee una dietro all'altra, non dei parcheggi a pettine da cui partire autonomamente. In questo modo c'è la possibilità di dover aspettare per partire, con rallentameti notevoli". L'approccio è comunque fiducioso: "Siamo certi che un incontro alla presenza delle tre parti (i sindacati, i tecnici di Trieste Trasporti e gli assessori) porterà a un accordo vantaggioso per tutti perché le soluzioni ci sono".

Su proposta del consigliere pentastellato Gianrossano Giannini, approvata dal presidente di commissine Salvatore Porro (FdI), sarà convocato urgentemente l'auspicato incontro con le parti in causa.

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