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Cronaca Barriera Nuova - Città Nuova / Piazza Sant'Antonio Nuovo

Piazza sant'Antonio, i triestini vogliono la fontana, più verde e i vecchi masegni

Sono stati presentati questa mattina in IV Commissione i risultati parziali della consultazione popolare effettuata attraverso la piattaforma digitale lanciata dal Comune. Forza Italia: "Necessario restauro conservativo". Il Pd: "Affidare a professionisti". Cavicchioli del Cosapu: "Per noi deve restare così com'è"

Nella riqualificazione di piazza sant'Antonio dovranno trovare spazio l'acqua, gli antichi masegni e il verde pubblico. Sono questi in sintesi gli elementi di discussione che questa mattina sono stati dibattuti all'interno della IV Commissione del Comune di Trieste presieduta dal forzista Michele Babuder. La seduta, durante la quale è stato ascoltato anche il parere del Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Urbano, ha visto la presentazione dei dati parziali relativi alla piattaforma partecipativa digitale, lanciata proprio dall'amministrazione Dipiazza per ottenere indicazioni da parte dei residenti. 

I risultati parziali della piattaforma

"Ad oggi - ha esordito l'assessore Lorenzo Giorgi - sono stati 1787 gli accessi al portale online dal giorno del lancio. Sono invece 63 i commenti pubblicati (14 non hanno "passato" l'esame a causa dei toni utilizzati ndr) e, dato molto interessante, la durata media della sessione è pari a 4 minuti e 19 secondi". La piattaforma, realizzata da Disqus e in house dal Comune di Trieste con la supervisione nei testi del capo di gabinetto del sindaco Dipiazza, Vittorio Sgueglia Della Marra, ospita accessi che provengono, come sostenuto da Giorgi, "anche da Olanda, Stati Uniti, Croazia e Inghilterra". 

La maggior partecipazione arriva invece dal resto d'Italia e in particolar modo da Trieste. Lo strumento di condivisione - che dirà stop ai commenti da mercoledì 7 agosto e che nel tour dei rioni fatto dalla giunta ha accolto anche una quarantina di commenti cartacei - se da un lato non è vincolante rispetto alle idee progettuali ipotizzate dall'architetto Bradaschia, pone la politica triestina di fronte alla necessità di analisi dei dubbi e delle perplessità (ma anche dell'apprezzamento) manifestate dai contribuenti.  

Il link alla piattaforma: come fare per esprimere la propria opinione

Le posizioni politiche 

Dalla maggioranza all'opposizione, i membri della Commissione si sono dimostrati concordi nel non lasciare cadere i consigli - o le suggestioni - proposti dalla cittadinanza, anche se non sono mancati momenti di accesa discussione. Secondo Alberto Polacco, capogruppo di Forza Italia, "ascoltare i cittadini rappresenta un percorso virtuoso ed è, a questo punto, innegabile che ci sia bisogno di una riqualificazione conservativa della piazza". Secondo Polacco "un po' come per Ponterosso, è auspicabile un certo recupero filologico dello spazio, con interventi che abbiano a che fare con la storia di questo luogo e una conservazione del verde, come manifestato anche da alcune associazioni ambientaliste". 

La colonia di passeri

Negli arbusti presenti nelle aiuole infatti vive da molto tempo una colonia di passeri, uccello la cui popolazione è in declino in molte zone d'Europa. Questa colonia era stata oggetto infatti di una nota congiunta di diverse sigle ambientaliste come la Lipu e il Wwf (solo per citarne due) che avevano criticato i progetti presentati alla cittadinanza proprio per la mancanza di verde. "Perché ridurre anche questa piazza all’ennesima area grigia e soprattutto senza una componente importante per gli uccelli citati quali siepi e cespugli?” così terminava il comunicato. 

Per Michele Babuder di Forza Italia "le quattro ipotesi risultano, allo stato, un po’ prive di “personalità”, “fredde”, quasi in contrasto con gli elementi e le architetture che la circondano". Per il forzista è imprescindibile "la valorizzazione dei masegni, il restauro dell'attuale vasca e il suo mantenimento e la riqualificazione del verde presente, tutti elementi che già realizzavano un collegamento visivo verso il canale di Ponterosso e il mare". 

Il Comune apre ai cittadini, presentata la piattaforma digitale

Critica l'opposizione 

"Non si capisce veramente di cosa stiamo parlando - ha fatto sapere Laura Famulari, segretaria provinciale dei dem - anche perché sembra veramente sia una commissione senza senso. Quando si fanno questo tipo di interventi bisognerebbe rivolgersi ai migliori professionisti in circolazione. Non è chiaro a cosa serva poi una successiva consultazione". Anche Giovanni Barbo del Pd fa eco alla Famulari. "Mi sembra che la politica debba manifestare delle idee un po' più chiare in merito a questo progetto". 

La riqualificazione non convince gli ambientalisti

Sabrina Morena dei Open FVG non ha lesinato critiche al progetto. "Avrei preferito ci fosse stata una sorta di votazione, un po' come fatto per la statua di Maria Teresa ma tant'è. Abbiamo bisogno di piazze verdi, dove trovare il diritto di stare all'ombra, sia per gli anziani che per i bambini; infine, le piazze devono ospitare dei presidi culturali, questa mi sembra solamente una spianata di cemento". 

Per Elena Danielis dei Cinque Stelle "è vero che le città devono continuamente aggiornarsi, ma è altrettanto reale la necessità di tutela di alcuni elementi di valore che derivano dalla storia dello spazio e, in particolare, dall'identità del centro storico di Trieste". 

La posizione del comitato Cosapu

Bruno Cavicchioli, presidente e portavoce del Comitato ha espresso perplessità sul progetto. "Riteniamo che la piazza debba rimanere così com'è, a fronte solamente di un livellamento della pavimentazione attorno alla fontana e il posizionamento degli antichi masegni davanti alla chiesa. Ogni spazio pubblico che ha più di 50 anni - così Cavicchioli, membro del Comitato per la statua di Maria Teresa - per essere riqualificato deve ottenere il placet della Soprintendenza e crediamo non debba essere neanche compito di un comitato chiedere l'intervento della legge". 

"Questo spazio è una testimonianza del tempo e va tutelato. Inoltre, se ci fosse qualche risparmio sul costo della riqualificazione di questa piazza, forse si potrebbe spendere la differenza per restaurarne altre in periferia, come ad esempio piazzal Giarizzole". La discussione sul futuro di piazza sant'Antonio riprenderà a settembre.  

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