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Cronaca

Pordenone Antiquaria: dal 17 al 25 gennaio la sesta edizione della mostra-mercato di antiquariato

una vetrina sulle migliori offerte di mobili, dipinti e oggettistica dal ‘500 al ‘900. Oltre 3.500 mq di esposizione. Presenti 70 tra antiquari e mercanti d’arte.

Le porte del quartiere fieristico di Pordenone si apriranno per la prima volta nel 2015 dal 17 al 25 gennaio per ospitare la sesta edizione di Pordenone Antiquaria, mostra mercato nazionale di antiquariato. Per 9 giorni i 3.500 mq dei padiglioni 8 e 9 diventeranno il palcoscenico di una manifestazione che si è ormai accreditata come la più importante e ricca mostra mercato di antiquariato della nostra Regione e una delle più quotate in tutto il Nord-Est: gli oltre 7.000 visitatori della scorsa edizione ne attestano il successo. Saranno circa 70 gli antiquari e i mercanti d’arte presenti (confermate le presenze dello scorso anno), provenienti da tutta Italia ma con presenze anche da Inghilterra e Spagna, selezionatissimi per l’alto livello professionale e la comprovata esperienza, che offriranno al pubblico pordenonese il meglio delle loro collezioni di mobili, anche per esterni, argenterie, marmi, statue lignee, dipinti, arte sacra, porcellane, tappeti orientali, arazzi, maioliche, diamanti, gioielli e tanto altro ancora. Pordenone Antiquaria sarà un’occasione per arricchire la casa con pezzi di valore rappresentativi di periodi della storia dell’arte dal 1500, fino al 1800, o con oggetti di modernariato tipico del 1900. Il clima che si respira a Pordenone Antiquaria  è proprio quello più idoneo ad accogliere i visitatori : oggetti di alto valore artistico e storico, espositori qualificati e disponibili ad offrire la loro consulenza a chiunque si avvicini per chiedere informazioni o consigli, allestimenti eleganti e raffinati.

Come da tradizione Pordenone Antiquaria affianca alle proposte commerciali anche mostre di interesse artistico, culturale e storico realizzate a cura Giulio Torta, storico dell’arte e Presidente della Associazione Culturale Terza Esperide di Palermo. La prima è dedicata agli “Scrigni dei Cavalieri Templari” e presenterà alcuni esempi dei cosiddetti 'Scrigni Parlanti'. Si tratta di piccoli scrigni medievali in argento e smalti, che riportano, insieme alla croce passante, emblema dei Cavalieri Templari, suggestive iscrizioni che recitano misteriosi motti e sommesse preghiere.  Questi rari oggetti, il cui uso è stato svelato grazie ad una iscrizione in smalto presente su un coperchio di uno di essi, servivano a contenere le 'decime', ovvero le donazioni in danaro che mercanti, nobili e proprietari terrieri vollero devolvere ai Templari, per sovvenzionare la difesa dei pellegrini in Terra Santa. Artigiani ebraici e cesellatori arabi realizzarono in Sicilia per i primi cavalieri francesi e normanni, tra il XII ed il XIV sec., questi capolavori d'arte in miniatura fondendo tecniche e culture differenti tra loro. La tecnica utilizzata per la realizzazione degli 'Scrigni Parlanti' prevede un supporto di alveoli a reticoli di filigrana inseriti negli smalti, di manifattura araba, realizzati con una diversa composizione di silice ed altri componenti minerali reperibili sul territorio isolano. In Mostra a Pordenone, anche un gioiello tra i gioielli, ovvero Il “Reliquiario del dito 'mancante'”  di San Pietro (Oggetto da Privata Collezione, facente parte del Progetto Museo Federico II e il Medioevo di Palermo). Gli studiosi restano affascinati dalla possibilità che questo reliquiario potesse aver custodito una reliquia di  tale importanza: la forma e la datazione sono coerenti (compresa tra il XII ed il primissimo XIV sec.). Dentro il reliquiario, si nota una piccola nicchia di contenimento a  semicerchio e nel fondo una croce:  la forma della nicchia è stata predisposta per contenere un dito, che veniva così fermato e bloccato in modo ottimale.

I Cavalieri Templari furono gli indiscussi detentori di quasi tutte le reliquie più preziose della cristianità, tra XII e XIV secolo. Purtroppo, mentre siamo in grado di certificare scientificamente la corretta originalità epocale dello scrigno-reliquiario in argento e smalti, non potremo effettuare alcun rilievo sul sacro reperto disperso o trafugato, che avrebbe potuto consegnare alla storia il DNA del Santo, aprendo così scenari inimmaginabili per miglior conoscenza dell’archeologia cristiana.

I visitatori di Pordenone Antiquaria potranno ammirare anche la misteriosa Scultura in bronzo ''Fusione di Forma Umana'' altresì soprannominata la scultura de 'L'Uomo Bruco'. Questa scultura futurista del primissimo novecento è ad oggi senza conclamata paternità, non essendo stata ancora studiata da alcuno storico del 900’. Molte caratteristiche avvicinano quest’opera al lavoro di Boccioni, l’immagine stessa del volto dell’artista  sembra riprodotta con un’assomiglianza impressionante dalla scultura, ma accostarsi ad una attribuzione così impegnativa pone innumerevoli interrogativi. Questa forma scultorea può essere associata, in ogni caso, alla genialità inquieta di un grande artista, agli albori della scultura futurista tra il 1909 ed il 1912 … anticipando probabilmente lo stesso Manifesto della Scultura Futurista del 12 aprile 1912. Con freddezza ed intuizione, non è azzardato leggere in ‘Fusione di Forma Umana’, la concreta premessa del movimento Futurista.

Pordenone Antiquaria vuole essere un’occasione per coloro che cercano un acquisto garantito e che rappresenti anche un investimento sicuro per il proprio patrimonio ma anche un momento coinvolgente per coltivare la propria passione per l’arte o avvicinarsi per la prima volta a questo mondo.

Pordenone Antiquaria sarà aperta al pubblico all’ingresso Nord del Quartiere Fieristico di Pordenone dal 17 al 25 gennaio 2015: sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 20.00 

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