rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Presidio “anti-ferriera" a 20 giorni: «Politici benvenuti, ma non è uno strumento per raccattare voti»

«La politica vera, sana, la stiamo facendo noi, sacrificandoci per la nostra polis, la nostra città, la nostra comunità»

«Il Presidio è uno strumento di lotta popolare per chiedere la chiusura dell’Area a caldo della Ferriera di Servola, la sua riconversione in area lavorativa non inquinante e la salvaguardia dei posti di lavoro degli operai». Sono queste le parole del Comitato 5 dicembre dopo 20 giorni di presidio. 

«È uno strumento–spiegano sulla loro pagina Facebook– per esercitare pressione popolare sulle Istituzioni e sulla Politica tutta perché secondo noi non si stanno muovendo con i modi e l’urgenza adeguati per risolvere questi problemi. Il Presidio non ha un colore politico. Nonostante siano le benvenute al presidio persone che hanno tessere di partito o ad esempio Consiglieri comunali di certi partiti, il Presidio non ha un colore o una bandiera politica perché il suo scopo non è supportare questo o quel partito ma è appunto risolvere il problema dell’Area a caldo».

«Nessun partito–sottolineano–, centrosinistra, centrodestra, Movimento 5 Stelle o lista civica può usare il Presidio oppure oggi la promessa della chiusura dell’Area a caldo come metodo o strumento per raccattare voti. A priori, non supportiamo alcuna parte politica e nemmeno – vogliamo sottolinearlo per chi fa finta in malafede di non capire – l’attuale Amministrazione comunale. Il supporto siamo i primi a darlo a chiunque agisca davvero: non è un supporto a priori. Ci siamo interfacciati con questa Amministrazione come ci eravamo interfacciati con la precedente. Il percorso è stato diverso perché questa ha cominciato da subito con il Comitato e le Associazioni un percorso reale di lavoro e collaborazione per chiudere l’Area che ha portato ad azioni concrete come (tra le varie) due richieste di revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Ma al tempo stesso non abbiamo mai e non rinunceremo mai a criticare mosse, tempi e modi dell’Amministrazione o del Sindaco sia in sede di tavolo di lavoro sia pubblicamente quando li abbamo ritenuti inadeguati o quando secondo noi si poteva fare di più (ad esempio la vicenda Agapito, la fumata nera di aprile)».

«Già l’essere in presidio permanente ventiquattro ore su ventiquattro in piazza da quasi venti giorni e l’aver scelto questa forma di lotta così pesante e dolorosa è una critica esplicita ai modi e ai tempi della politica tutta, l’abbiamo già detto. Se fossimo soddisfatti dei nostri rappresentanti politici e delle nostre Istituzioni, semplicemente non saremmo qui a sacrificare il nostro tempo e le nostre vite in strada ma lasceremmo fare a loro come sarebbe loro dovere. Alle Istituzioni ed ai rappresentanti eletti che ora sono in Comune, Regione o Parlamento diciamo che vogllamo soluzioni vere, roba concreta. Altrimenti andiamo avanti e più andiamo avanti più mostriamo a tutti come non siete in grado di svolgere i vostri compiti. Ogni ora che passiamo in piazza testimonia la vostra sconfitta politica. Sappiatelo. La politica vera, sana, la stiamo facendo noi, sacrificandoci per la nostra polis, la nostra città, la nostra comunità».

«A tutti gli altri, ai cittadini, diciamo invece: partecipate con noi al presidio. Passate a trovarci, a vedere con i vostri occhi, a informarvi. Quanto scritto sopra è frutto di un lavoro collettivo, di assemblee che facciamo dal vivo ogni giorno al Presidio. Ogni sera assemblea pubblica e spazio per tutti. Se avete qualcosa da dire, venite a fatelo in pubblico da noi. Se avete critiche venite e fatecele direttamente e pubblicamente. Tutto il resto è calunnia, zizzania, patetiche pseudopolemiche senza il coraggio di mettersi in gioco. Insomma, per citare Er Califfo “Tutto il resto è noia”» concludono.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presidio “anti-ferriera" a 20 giorni: «Politici benvenuti, ma non è uno strumento per raccattare voti»

TriestePrima è in caricamento