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Cronaca Muggia - San Dorligo / Joseph Ressel

Crisi Principe, il PD: "Preoccupante il silenzio dei Dukcevich"

Il Segretario Regionale Cristiano Shaurli e la deputata Debora Serracchiani erano presenti oggi fuori dallo stabilimento di Trieste. "Presentato una lettera al ministro Di Maio, chiedendo che si convochi un tavolo di crisi al Mise". Preoccupazione tra gli oltre 100 dipendenti

La quasi totalità dei 115 dipendenti dello stabilimento Principe di San Dorligo della Valle (Trieste) ha partecipato oggi all’assemblea convocata dalla Flai-Cgil dopo la richiesta di concordato presentata quattro giorni fa dalla proprietà per Kipre holding e le controllate Principe, King’s e SiaMoCi. Per lunedì 7 gennaio, invece, sono previste le assemblee negli stabilimenti di San Daniele. Massiccia, come spiega il segretario regionale della Flai Fabrizio Morocutti, anche la partecipazione dei lavoratori dell’amministrazione, «preoccupati anche perché la divisione da cui dipendono, K servizi, così come Qualità reale, cui fanno capo i laboratori, non rientra nelle società del gruppo per le quali la famiglia Dukcevich ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo». All'esterno dello stabilimento presenti anche il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli e la deputata dello stesso partito Debora Serracchiani, preoccupati per la latitanza della proprietà.

La preoccupazione per il futuro del gruppo

Morocutti: «Atteggiamento inaccettabile»

«Oltre alla gravità della situazione – dichiara Morocutti – a preoccupare è la mancanza totale di comunicazioni da parte della proprietà, che in questi giorni non ha mai risposto alle richieste di incontri avanzate dai sindacati, affidando la sua voce, dopo l’inserzione sul Sole 24Ore del 28 dicembre, soltanto agli atti nei confronti dei tribunali. Un atteggiamento inaccettabile e che richiede un intervento forte anche da parte delle istituzioni, per sollecitare l’apertura di un tavolo in tempi brevissimi, da convocare entro l’inizio della prossima settimana, per fornire le dovute risposte ai lavoratori, che pretendono informazioni certe sul pagamento degli stipendi e sul proprio futuro. Ad attenderle, solo nella nostra regione, ci sono 250 dipendenti e oltre 50 lavoratori dell’indotto, sempre più preoccupati per gli sviluppi di una crisi esplosa senza avvisaglie e senza la benché minima informazione preventiva alle parti sociali».

Lo stabilimento di San Dorligo

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Shaurli e Serracchiani: «Assenza inaccettabile»

«La situazione è preoccupante — incalza Shaurli  — e lascia perplessi il silenzio della famiglia Dukcevich sul futuro dell’azienda e delle maestranze. C'è da chiedersi come, in un settore come quello agroalimentare che funziona bene, si sia arrivati a questo punto. Credo che tutte le istituzioni, di ogni ordine e livello, debbano mettersi attorno a un tavolo per capire quali siano le prospettive per lo stabilimento triestino e per quello sandanielese». Gli fa eco Serracchiani«Una situazione estremamente preoccupante, in particolare per l’assenza dell’azienda. È ingiusto per le famiglie, ma anche per tutto il territorio che rappresentano questi marchi. Per sollecitare un’interlocuzione da parte della proprietà ho presentato già una lettera al ministro Di Maio, chiedendo che si convochi un tavolo di crisi al Mise».
 

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