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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Referendum riforma sanità, Telesca: «Irresponsabile, a rischio paralisi del sistema»

Lo afferma l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, commentando la richiesta di indire un referendum di abrogazione della riforma regionale

«È irresponsabile nascondere i veri e immediati effetti dell'abrogazione della legge o dell'indizione del referendum, a cominciare dalla paralisi delle nuove aziende sanitarie che sono partite da un anno con fusioni e accorpamenti».

Lo afferma l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, commentando la richiesta di indire un referendum di abrogazione della riforma regionale.  

«Le nuove cinque aziende sanitarie vivrebbero il periodo del referendum con un'inevitabile stato di incertezza che avrebbe un effetto devastante sui servizi ai cittadini", aggiunge l'assessore, ricordando che "l'effetto di un'eventuale abrogazione sarebbe che le Aziende da 5 dovrebbero tornare 9 e bisognerebbe nominare quattro direzioni nuove con tempi che inevitabilmente rallenterebbero l'attività sanitaria». SALUTE: TELESCA, IN SICUREZZA CONTI AZIENDA BASSA FRIULANA-ISONTINA

«Inoltre, si bloccherebbe l'attivazione dei centri di assistenza primaria sui quali si sta lavorando da un anno e - sottolinea - i piccoli ospedali salvati dalla riconversione finirebbero per chiudere davvero perché non rientrano negli standard previsti dalle norme nazionali».

«A titolo di esempio - spiega Telesca - in caso di abrogazione della legge, l'azienda Bassa friulana-Isontino dovrebbe ri-scomporsi in due aziende e quindi si bloccherebbero i servizi di prenotazione delle prestazioni, i reparti riorganizzati su un'unica azienda dovrebbero essere divisi con disagi per il personale che si è appena riorganizzato. I nuovi posti attivati di riabilitazione e Rsa dovrebbero essere scomposti in due aziende e anche i posti da assegnare all'Ospizio marino di Grado verrebbero messi in discussione», puntualizza l'assessore.

«Queste sono fatti concreti che devono essere puntualmente esposti da chi chiede il referendum, ma soprattutto devono essere conosciuti dai cittadini della nostra Regione. Perché qui non è in discussione la democrazia ma - conclude Telesca - il diritto a continuare a ricevere cure e servizi sanitari».

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