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Cronaca

La "guerra" dei dati sulla Sanità del Fvg

Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi commenta i dati Bersaglio: "Il Sistema Sanitario rimasto fermo, senza miglioramenti".

"Il primo rilievo che occorre fare dopo la presentazione della rilevazione periodica della Scuola Sant'Anna di Pisa, è che il Sistema sanitario regionale nell'ultimo periodo è rimasto fermo, senza intraprendere percorsi di miglioramento. Anzi, in certi casi ha mostrato qualche preoccupante sfilacciamento nella qualità dei servizi offerti. La valutazione delle singole tendenze sarà fatta in seguito, interessando ogni singola azienda". Lo ha dichiarato oggi a Udine il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardi.

I dati sono stati visionati assieme al direttore regionale Salute, Gianni Cortiula, e con tutte le prime linee della sanità Fvg all'illustrazione dei dati Bersaglio da parte della dottoressa Sabina Nuti della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

"I dati - ha dichiarato Riccardi - evidenziano le caratteristiche di una regione molto complessa, con territori e mentalità molto differenti fra loro. Questo - ha aggiunto - si riflette sulle dinamiche delle singole aziende, ognuna delle quali ha caratteristiche peculiari, e si confrontano con un tessuto sociale differente ogni volta".

Per il vicegovernatore, la salute dei cittadini è un interesse ineludibile che rappresenta anche la motivazione dei professionisti e degli operatori della sanità regionale. "Dobbiamo puntare - ha evidenziato Riccardi - a far funzionare bene la complessa macchina della sanità armonizzando le diverse anime e identità che la compongono". È per questo motivo che il vicegovernatore ha individuato la necessità di un punto unico di gestione da dove tutte le attività manageriali possano essere coordinate. 

In settimana sono state presentate anche la parificata della Corte dei Conti e la rilevazione Crea con evidenza di risultati contrastanti. "Quello che ci prospetta l'analisi della Scuola Sant'Anna - ha commentato ancora Riccardi - è che ci sono dati positivi, a volte di eccellenza, ma altri molto negativi, spesso anche critici. Estrapolarli dal contesto non può che essere fuorviante perché occorre analizzare la serie, calarla sul territorio di ogni singola struttura poi confrontarla con il resto della nazione".

Per il vicegovernatore, quindi, "occorre valutare in modo approfondito le situazioni di crisi e gli elementi che le generano, delineando le azioni di miglioramento possibile".

"Se una cosa funziona la si tiene. Quella che non funziona - ha sottolineato - la si comprende e la si riporta sulla linea del miglioramento. Per farlo ci sono due strade: coinvolgere il cittadino nella valutazione del servizio che gli viene offerto, attraverso strumenti evoluti di dialogo tra la struttura e la persona, e coinvolgere anche gli operatori e i professionisti in questo nuovo atteggiamento di valutazione del proprio e del comune operato".

"Il prezioso lavoro nella sanità - ha continuato Riccardi - lo si deve tornare a fare perché garantisce il diritto inalienabile alla salute del cittadino ed è una cosa che deve rendere orgoglioso e partecipa chi la fa". 

Per quanto riguarda i dati presentati, "la rilevazione della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa restituisce l'immagine di una sanità regionale che, con differenze fra territori e Aziende sanitarie anche importanti, nell'ultimo periodo è rimasta ferma sui risultati precedentemente raggiunti". 

"I punti di maggiore squilibrio - ha concluso il vicegovernatore - sono stati rilevati nel governo dell'equilibrio dei setting assistenziali, ovvero nella distribuzione delle risorse fra ospedale e territorio, mentre si presenta sempre in positivo il tasso di ospedalizzazione se analizzato nella sua globalità".

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