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Cronaca Barriera Nuova - Città Nuova / Piazza Sant'Antonio Nuovo

I progetti per Sant'Antonio all'esame della commissione e degli ambientalisti

Si è svolta questa mattina la seduta della IV Commissione consiliare con l'illustrazione da parte dell'architetto Maurizio Bradaschia dei progetti volti alla riqualificazione dell'area. Il "problema" dei passeri nei cespugli

I progetti di riqualificazione di piazza Sant’Antonio sono approdati questa mattina nella IV Commissione consiliare presieduta dal forzista Michele Babuder. Durante la seduta è intervenuto anche l’architetto Maurizio Bradaschia che, come nell’incontro avvenuto nella sede della IV Circoscrizione il 27 febbraio scorso, ha illustrato le quattro proposte rimaste “in gara” ad oggi.

Perché Bradaschia? La risposta dell'assessorato

L’assessore ai Lavori Pubblici Elisa Lodi ha risposto alla consigliera del Partito Democratico, Antonella Grim, sul perché fosse stato assegnato proprio all’architetto Bradaschia il compito di portare avanti la progettazione della riqualificazione urbana della zona.

I quattro progetti: leggi la notizia

Cassonetti, verde, acqua e dehors

L’apertura del canale come al tempo degli Asburgo era stata scartata quasi subito “soprattutto per i costi esorbitanti e per il fatto che all’epoca quel tratto fosse giustificato da esigenze commerciali contestuali”. Si dovrebbe quindi a provvedere “all’eliminazione degli obbrobri, vale a dire quelli che chiudono la visuale della piazza, come i mercatini e i cassonetti, ad esempio” così il leit motiv della Commissione. Proprio in relazione alle immondizie, la consigliera dei Cittadini Bassa Poropat ha chiesto “un’eventuale sperimentazione della raccolta porta a porta in zona”.

La consigliera di Open FVG, Sabrina Morena ha posto l’attenzione sull’elemento arboreo e, condivisa perplessità è stata espressa invece in merito all’opera d’arte da collocare nell’area antistante a via San Spiridione. L’assessore Lodi ha ribadito che la messa in rete dei progetti “è stata decisa per condividere le idee con la cittadinanza, anche se ovviamente non è vincolante”.

“Valutare l’utilizzo di svago dell’acqua della fontana potrebbe non essere un male” ha così affermato Cristina Bertoni dei Cinque Stelle, idea che ha trovato condivisione anche nel presidente Babuder. “Senza andare a stravolgere il nostro regolamento che non permette di giocare all’interno delle fontane, naturalmente, ma si potrebbe individuare una soluzione che possa equiparare Trieste a città come Budapest o Amsterdam”. La questione dehors poi è stata rimandata all’assessore all’Urbanistica Luisa Polli. Essi infatti dovranno permettere il passaggio delle persone e, come espresso in commissione, auspicabilmente avere un’uniformità stilistica.

"Contrari al progetto", la posizione degli ambientalisti

In ultimo si è registrata la dura presa di posizione nei confronti dei progetti delle seguenti associazioni ambientaliste: LIPU – Sezione di Trieste, WWF Trieste, Legambiente – Circolo Verdeazzurro, Trieste Bioest, LAV Trieste, Trieste Animal Day e ENPA Ente Nazionale Protezione Animali.   

“Nella piazza attualmente vi sono alcuni cespugli e siepi che offrono riparo e luoghi di sosta ad una popolazione di passeri (Passer domesticus) e merlo (Turdus merula). In particolare, la specie “passero” risulta una fra le più minacciate d’Europa ed in forte declino in ambito urbano e non, anche grazie alla sparizione di microhabitat come quelli citati”. “Basta guardare le immagini satellitari della zona – continua la nota - per rendersi conto inoltre che la piazza è una piccola macchia verde in un intorno cementato e senza verde qual’è l’area del centro oggi: perché ridurre anche questa piazza all’ennesima area grigia e soprattutto senza una componente importante per gli uccelli citati quali siepi e cespugli?”

"Scelte più verdi"

“Le alberature previste dai progetti non possono sostituire la funzione ecologica di siepi e cespugli; inoltre deduciamo che, per non ostacolare la visuale futura da e verso la chiesa, essi non verranno lasciati crescere troppo in altezza, limitandosi a fungere da mero “elemento decorativo” dell’area. Chiediamo quindi alla Vostra Amministrazione di adottare scelte più “verdi” nei confronti della piazza Sant’Antonio Nuovo futura, se possibile senza intaccare il verde presente (in particolare siepi e cespugli); chiediamo inoltre che ai progettisti venga richiesta una componente vegetale arbustiva nettamente maggiore nei loro elaborati di riqualificazione”.    

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