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Cronaca

Immigrazione, Roberti (LN): «Sospendere il progetto "Un profugo in famiglia"»

Il candidato sindaco Pierpaolo Roberti è chiaro sulla posizione che il Comune deve prendere contro il progetto di accoglienza dei clandestini. L'abolizione immediata è quanto richiede Roberti rivolgendosi all'Amministrazione comunale: «A Trieste non solo continuiamo a promuovere l'accoglienza dei clandestini ma addirittura regaliamo soldi»

«Sospendere immediatamente il progetto di accoglienza diffusa dei clandestini, a piena tutela della sicurezza del territorio». A chiederlo è il candidato sindaco e segretario della Lega Nord Trieste Pierpaolo Roberti. «Ennesimo fallimento dell'amministrazione comunale, dimostratasi nuovamente incapace di gestire l'emergenza immigrazione. Mentre a Padova il prefetto, che sicuramente non può essere tacciato di filo-leghismo, sospende d'ufficio la convenzione con la Caritas, a Trieste non solo continuiamo a promuovere l'accoglienza dei clandestini ma addirittura regaliamo soldi a cooperative, associazioni e privati che ne favoriscono di fatto l'afflusso».

«Che il nostro non sia un ingiustificato allarmismo lo chiarisce lo stesso rappresentante del Viminale nel capoluogo euganeo, che riferisce a chiare lettere dell'impossibilità delle famiglie di poter adeguatamente controllare gli immigrati durante il periodo di permanenza nelle abitazioni private e dei rischi che ne conseguono in fatto di sicurezza e di ordine pubblico».

«Chiediamo pertanto, per l'ennesima volta, la sospensione immediata del progetto "Un profugo in famiglia" e l'accantonamento del modello di accoglienza diffusa finora promosso, revocando al contempo ogni mandato al Consorzio Italiano di Solidarietà. Il sindaco uscente - conclude Roberti - compia infine il primo atto giusto in quasi cinque anni di mandato e rimuova l'assessore Famulari, dimostratasi completamente incapace a gestire il delicato tema dell'immigrazione».

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