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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Roberto Vecchioni ad "Aria di Festa": «Sono un combattente contro l'omofobia» (VIDEO-INTERVISTA)

«Sono un nonno dolcissimo, contento di vedere le bambine che giorno dopo giorno crescono, ti accarezzano, scorrazzano per casa e soprattutto contento di vedere che mi chiamano nonno»

Sta riscuotendo grande successo l’edizione 2016 di “Aria di Festa”, in scena a San Daniele del Friuli fino a lunedì 27 giugno. Incontri, cultura e concerti hanno calamitato l’attenzione di migliaia di persone che stanno affollando la cittadina durante tutto l’arco del week-end.

Ad aprire il cartellone concerti venerdì Tiromancino (intervistato per l’occasione da Triesteprima), sabato poi la volta di Roberto Vecchioni ed Elio e le Storie Tese, domenica Gino Paoli e Danilo Rea e Goran Bregovic, chiusura lunedì con Enzo Iacchetti e la Witz Orchestra.

Come detto, tra i grandi protagonisti Roberto Vecchioni, il giorno del suo compleanno (73 anni): «Cinquant’anni di carriera entusiasmante, sono tanti e non ho alcun rimpianto. Il bilancio è ottimo, positivo, ho avuto la possibilità di conoscere tantissime persone, ho potuto cantare canzoni che qualcuno ha capito ed altri no, anzi sono stati più quelli che non le hanno capite. Però ho avuto tanti di quei successi, sia pubblici che privati, che non posso essere che felice».

Tempo di esami di maturità,  impossibile non chiedere al prof. Vecchioni, per anni docente di latino e greco, un commento sulla traduzione di greco di quest’anno al liceo classico. «Isocrate, che da anni non veniva proposto come seconda prova, non è particolarmente difficile, anche se il pezzo in questione non l’ho più di tanto approfondito in quanto no ho ancora avuto l’occasione. E’ da anni che io sostengo che la prova di greco scritta alla matura sia un po’ esagerata, in quanto uno che frequenta il liceo classico non deve per forza saper tradurre perfettamente dal greco all’italiano, l’importante è sapere lo spirito dei greci. Auspico però che sia andata bene a tutti i maturandi».

Greco e latino da togliere dai piani di studio? Il professor Vecchioni non ha dubbi «Assolutamente no, in quanto sono le basi del pensiero perché tutte le parole, le costruzioni, le frasi costituite da parola, verbo e complemento ci arrivano dal latino. Ci danno una logica estrema del vivere, del sentire le cose. Non si imparano il greco ed il latino per poi parlarci, lo si impara per imparare a studiare. Con queste due lingue si impara il metodo di continuare a capire la logica, l’interferenza, il rapporto che c’è tra una cosa e l’altra».

«Gli esami di matura al giorno d’oggi – continua Vecchioni – mi sembrano molto più facili e tutto sommato non mi sembra neanche che sia tanto sbagliato. Gli insegnanti però hanno tutte le capacità per capire se il ragazzo è all’altezza».

Un paio di settimane fa è stata in regione (a Staranzano per presentare il suo libro “t’innamorerai senza pensare”) la figlia di Vecchioni, incontro all’interno di un cartellone sui diritti civili e lotta all’omofobia, argomento a cui lo stesso Vecchioni è particolarmente sensibile «Ho scritto tante canzoni di sensibilizzazioni, quali “1099”, “Arthur Rimbaud”, “La Bellezza” fino alla più attuale “Due madri”, sono un combattente contro l’omofobia».

Francesca ha avuto con l’ex compagna due figlie, Nina e Cloe.  Com’ è Roberto Vecchioni nonno? «Dolcissimo, contento di vedere le bambine che giorno dopo giorno crescono, ti accarezzano, scorrazzano per casa e soprattutto contento di vedere che mi chiamano nonno e loro sanno che non è uno qualunque, ma uno come loro. Ovviamente il rapporto che ho con loro non è lo stesso che avevo con i miei ex alunni. A scuola ero molto severo, mentre con le bambine sono buono ed affettuoso».

Vecchioni ventenne avrebbe avuto successo in qualche talent? «Non credo proprio – conclude – ma nemmeno il Vecchioni trentenne. Forse forse al giorno d’oggi anche sì’, se mi presentassi anonimo (in questo caso “The Voice of Italy” sarebbe perfetto ndr.)».

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