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Cronaca

Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia

Il 13 dicembre si festeggia la figura della santa originaria di Siracusa e perseguitata durante l'impero di Diocleziano. In Istria alla fine della Seconda guerra mondiale il riferimento religioso del toponimo scomparve e da allora le comunità si battono per la reintroduzione

“Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”. Questo il detto popolare che si usa nella giornata del 13 dicembre che, secondo la tradizione cristiana, è il momento dell’anno in cui si festeggia Santa Lucia. A Trieste non esistono luoghi o toponimi riferiti alla santa che sarebbe stata perseguitata durante l’era di Diocleziano, l’imperatore originario della zona di Spalato in Dalmazia. Il detto riferito alla lunghezza delle ore di luce del 13 dicembre sarebbe, in realtà, conseguenza della celebrazione che fino all’introduzione del calendario gregoriano alla fine del Cinquecento, si teneva il giorno del solstizio d’inverno.

Il dibattito storiografico

Il vecchio proverbio si sedimentò così nell’espressione popolare. Santa Lucia è inoltre patrona di Siracusa, suo luogo di nascita. Le spoglie tuttavia sono al centro di un dibattito storiografico – non solo sulla reale santità, che rimane elemento da consegnare ai fedeli. 

A Venezia o in Francia?

Il corpo infatti si dice venne trafugato da Siracusa dai Bizantini che lo portarono a Costantinopoli e da qui, prelevato nuovamente dai Veneziani che lo fecero proprio, portandolo nella chiesa di San Geremia. Il corpo, secondo storici francesi invece riposerebbe a Metz.

In Istria

Vicino a Pirano, in Istria, esiste una località oggi chiamata Lucija/Lucia che fino alla fine della Seconda guerra mondiale era conosciuto da tutti come Santa Lucia. Le locali comunità degli italiani di Pirano e Sicciole combattono da anni per il ripristino del toponimo, troncato da posizioni ideologiche del socialismo jugoslavo.

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