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Cronaca

Sap, protesta davanti a casa Renzi: «Con gli attuali tagli impossibile lotta al terrorismo»

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP (Sindacato Autonomo di Polizia): «Abbiamo manifestato a Pontassieve, davanti alla residenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Anni di tagli e ridimensionamenti che rendono difficile se non impossibile la sfida al terrorismo, alla criminalità»

«Il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia)  questa mattina ha manifestato a Pontassieve, davanti alla residenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Anni di tagli e ridimensionamenti che rendono difficile se non impossibile la sfida al terrorismo, alla criminalità, alle emergenze e soprattutto per denunciare il bluff del miliardo di euro per la sicurezza annunciato dal Governo nei giorni scorsi. Non c'è un miliardo a disposizione della sicurezza, ma 500 milioni! L'altro mezzo miliardo, infatti, è stato postato sulla difesa, per finanziare i trattamenti e le spese di missioni internazionali».

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP (Sindacato Autonomo di Polizia).

«Per quel che riguarda i 500 milioni - continua il SAP - , 150 andrebbero alla cosiddetta “cyber security”; in netto contrasto con l'intendimento del Governo e che per due volte siamo riusciti a bloccare, relativo alla chiusura dei presidi di sicurezza ed in particolare della Polizia postale e delle comunicazioni, che si occupa proprio di cyber crime e di contrasto ai reati informatici.  Altro che maggiori risorse stanziate negli ultimi due anni, come dichiarato da alcuni esponenti politici del Governo! Le risorse che sono state previste sono servite per finanziare prima Expo e poi il Giubileo: 3.000 operatori in divisa da aggregare e tutto l'apparato conseguente hanno un costo (bere, mangiare, dormire, straordinari)».  tamaro

«Ogni anno - spiega Tamaro -  perdiamo 2.500 uomini perché col turn over al 55 per cento si assume solo un operatore ogni 2 pensionati, ma vogliono farci credere che abbiamo 2.500 operatori in più. Anche a Trieste, malgrado i recenti trasferimenti ministeriali abbiamo segnato un saldo positivo di 10 uomini, nessun nuovo agente dei ultimi corsi è stato qui assegnato e 25 sono stati i pensionamenti patiti nel 2015: continua quindi l’incremento dell’ emorragia degli ultimi 10 anni della nostra provincia che ha già patito più di 200 perdite. Continua il problema dell’elevata età media che a Trieste si attesta intorno ai 46 anni. Non ci servono gli spot, come quello degli 80 euro che sono solo un “bonus” e non fondi strutturali, infatti non avranno validità ai fini pensionistici e di liquidazione, ci saranno nel 2016 e nel 2017 probabilmente non ci saranno più. 50 milioni per le dotazioni da dividere tra le varie forze di polizia (15 milioni per la Polizia di Stato) sono solo pochi spiccioli per poter risollevare le gravi carenze attuali».

«Per quanto riguarda - conclude -  i restanti 300 milioni se fossero postati per un contratto di lavoro, finanziando dunque anche la parte normativa, avremmo un aumento medio di 60 euro lordi mensili, con una forbice tra i 50 euro lordi mensili per l'agente fino a 70 euro lordi mensili per il vice questore aggiunto. Parliamo di 35 euro netti a testa! Dopo sei anni di contratto scaduto è inaccettabile!!! Un miliardo doveva solo essere un inizio, c’è un riordino delle carriere da fare, perchè fermo al 1996 e un contratto, uno vero e dignitoso, da stipulare per gli operatori di polizia … dopo dieci anni di solo tagli! Dopo Pontassieve, se non ci saranno risposte concrete, la mobilitazione del SAP continuerà con maggior forza, anche a Trieste!»

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