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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Satyagraha al Carcere di Trieste

Hanno protestato cantando ''Fratelli d'Italia'' le detenute del carcere di Trieste che ieri hanno aderito al Satyagraha (con il termine Satyagraha dal sanscrito  si indica il tipo di lotta nonviolenta praticata da Gandhi, Martin Luther King, Aung...

Hanno protestato cantando ''Fratelli d'Italia'' le detenute del carcere di Trieste che ieri hanno aderito al Satyagraha (con il termine Satyagraha dal sanscrito si indica il tipo di lotta nonviolenta praticata da Gandhi, Martin Luther King, Aung San Suu Kyi ed altri nella storia. La parola deriva dai termini in sanscrito satya (verità), la cui radice sat significa Essere/Vero, e agraha (fermezza, forza). In Italia lo stesso concetto è meglio conosciuto con il nome di Nonviolenza - wikipedia); per le carceri, promosso dai Radicali e da diverse associazioni.
A raccontarlo e' il direttore Enrico Sbriglia, che come altri dirigenti dei penitenziari, ha partecipato alla manifestazione, digiunando e non bevendo per l'intera giornata. ''Strano destino quello di un direttore di un carcere che, come le persone detenute che ospita, è costretto a condividere con le stesse la medesima manifestazione di indignazione verso uno Stato che rinnega le proprie leggi'', scrive nel suo resoconto sulla giornata di ieri Sbriglia, che e' anche segretario generale del Sidipe, il sindacato dei direttori delle carceri.
I detenuti del suo carcere hanno invece protestato con la battitura delle pentole e gridando amnistia e liberta'. ''Noi direttori, invece, insieme agli altri operatori di una sicurezza di regola senza armi, non possiamo "gridare", però possiamo denunciare con un linguaggio burocratico le cose che non vanno'', conclude Sbriglia.

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