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Cronaca

Scuola, accolti 641 bambini: «Novità vaccini recepita con favore»

Approvata la graduatoria definitiva per l'accesso al servizio di scuola dell'infanzia comunale. Angela Brandi commenta la novità introdotta per la prima volta dal regolamento che richiede il requisito dell'effettuazione delle vaccinazioni per l'ammissione ai servizi educativi

Il 28 aprile (con determinazione dirigenziale n. 25/2017 dd. 28/04/2017) è stata approvata la graduatoria definitiva per l'accesso al servizio di scuola dell'infanzia comunale. La graduatoria, dalla data odierna, è disponibile presso le scuole dell'infanzia comunali e presso gli uffici di via del Teatro Romano 7/f, e sarà accessibile agli aventi diritto nei prossimi giorni anche on-line in modalità protetta per la necessità di secretare quest'anno le parti relative ai dati sensibili consentendo gli accessi solo ai soggetti interessati e solo per i loro figli (attraverso le credenziali di accesso personali al sito www.triestescuolaonline.it).

In sostanza, i bambini accolti alla scuola prescelta sono 641, quelli in lista di attesa 174, ma vi sono ancora 131 posti liberi in altre scuole comunali, posti che potranno essere scelti dalle famiglie a partire dal 5 maggio. A seguito dell'opzione scelta, la lista d'attesa si ridurrà a soli 40 non ammessi, i quali potranno trovare posto presso le scuole statali; i bambini esclusi per non aver compiuto il ciclo vaccinale sono solo 4, mentre 19 sono stati accolti con riserva perché è stato assicurato l'impegno ad effettuare le vaccinazioni, con conseguente verifica da parte degli uffici, entro il 31 ottobre 2017.

«Sono dati significativi – afferma l'assessore all'Educazione Angela Brandi - perché dimostrano che l'informazione da parte del Comune è stata capillare ed efficace, e pertanto, la novità introdotta per la prima volta dal regolamento - che richiede appunto il requisito dell'effettuazione delle vaccinazioni per l'ammissione ai servizi educativi - è stata recepita con favore». «Siamo orgogliosi – ha aggiunto l'assessore Brandi - di essere stati il primo Comune in Italia a recepire le preoccupazioni del mondo medico e scientifico sul pericolo del ritorno di malattie che sembravano sconfitte, rendendo attuabile un obbligo che già esiste e tutelando in questo modo la salute della collettività».

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