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Cronaca

"Sette giorni in rosa", il questore Fusiello: "Violenza familiare in espansione"

Sette donne e sette giorni, il nostro viaggio verso la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne continua, per raccontarvi sette professioniste che occupano una posizione di rilievo a Trieste, ma che nella quotidianità sono soprattutto donne

Isabella Fusiello è la prima Questore donna di Trieste. Nata ad Andria nel 1960, laureata in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Bari, nel 1985 è entrata nell’Amministrazione della Pubblica sicurezza, quale commissario della Polizia di Stato. Ha ricoperto il primo incarico presso la Scuola CAIPS di Abbasanta per poi essere assegnata alla Questura di Nuoro. Nell’estate 1989 è stata trasferita alla Questura di Bologna con incarico di dirigente l’Ufficio Immigrazione sino al novembre 2002. 

Grazie all’esperienza maturata a Bologna è stata successivamente chiamata a dirigere la Divisione stranieri presso il Dipartimento della P.S. a Roma. Ha ricoperto incarichi dirigenziali come dirigente Commissariato di Pubblica sicurezza di Imola e direttore della Divisione Stranieri presso la Direzione centrale dell’Immigrazione e delle Frontiere. Nel 2012 nominata dal capo della Polizia Questore di Cuneo. Dal 1 agosto 2014 era Questore di Reggio Emilia, fino a diventare Questore di Trieste nel 2017.

"Sette giorni in rosa", il nostro viaggio verso la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Violenza in famiglia

Così ha dichiarato il questore Fusiello in municipio durante il tavolo tecnico sulla violenza assistita, nell'ambito della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2018: “Presso la nostra sala operativa arrivano diverse richieste di interventi all'interno delle famiglie. Ci sono troppi conflitti familiari, è un fenomeno in espansione che spesso si crede risolvibile con l'aumento delle sanzioni penali a carico del marito o del compagno violento. A mio avviso bisognerebbe anche capire cosa sta succedendo nell'uomo che la donna ha scelto di avere accanto, e con cui ha avuto dei figli".

Non solo sanzioni

"Può bastare una custodia cautelare - ha riflettuto e commentato Fusiello - per far desistere da comportamenti ancora più violenti, fino ad annullare fisicamente la propria compagna? Esistono casi in cui l'uomo che è stato denunciato e condannato a 4 o 5 anni, ma una volta scontata a pena ha portato a termine il proprio obiettivo: quello di annullare la donna che ha deciso di non appartenergli completamente. Ecco perché è importante che ci siano sul territorio strutture disposte a prendere in cura uomini che hanno bisogno di essere assistiti e di fare un percorso che faccia loro comprendere cosa c'è che non va”.

Le iniziative della Polizia

“La Polizia di Stato – ha spiegato il Questore - è in campo con diverse iniziative e procedure come il protocollo EVA che dà delle direttive particolari ai dipendenti che intervengono nei conflitti familiari, c'è il protocollo SARA, che prevede quali sono le azioni da mettere in campo per la reiterazione dei comportamenti violenti. Siamo anche nelle piazze e nelle vie con il nostro camper, per parlare coi cittadini e cercare di divulgare la cultura del rispetto nei confronti della donna. La Polizia lavora in perfetta sinergia con il Goap, il comune e le associazioni – ha concluso -, che sono in campo per dare un serio contributo a fermare questo fenomeno allarmante.”

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