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Cronaca

Sicurezza, l'allarme dei sindacati: «Entro 3-4 anni a rischio la funzionalità della Polizia»

Carenze strutturali e tecnologiche, ma soprattutto età media elevata, richiamo di mettere in ginocchio le forze dell'ordine: «Calano i reati, ma aumenta la percezione di insicurezza»

«Età media elevata e mancanza di ricambio generale sono carenze strutturali che entro 3-4 anni rischiano di mettere in crisi la funzionalità della Polizia». L'allarme arriva dai segretari provinciali della Uil Polizia di Trieste Daniele Dovenna, del Siap Fabrizio D’Andrea, del Siulp Fabrizio Maniago e della Silp Cgil Alfredo Costantini.

Sono circa 2200 gli effettivi a Trieste tra le varie forze di polizia (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza), ma il pesante innalzamento dell’età media degli operatori (che si attesa sui 45 anni anche per i reparti operativi), la mancanza di ricambio generazionale dovuto al nuovo modello di difesa (che impone il passaggio attraverso le forze armate per entrare nei suoli di base delle polizie) e i «vuoti spaventosi nei quadri intermedi per la mancanza di concorsi interni» rischiano di mettere in ginocchio le forze dell'ordine «sempre disponibili a prestare ascolto alle esigenze dei cittadini, anche quando gli equipaggiamenti, mezzi e strumenti tecnologici non sono "all'altezza"».

«Per avere un’inversione di tendenza servirebbero interventi urgenti - incalzano i sindacati -, da parte dei Governi e delle forze politiche ma anche dei vertici dell’amministrazione, con un coordinamento vero tra Polizia e Carabinieri per evitare duplicazioni e una riorganizzazione complessiva del reparto sicurezza. Il risparmio sarebbe sufficiente per retribuire adeguatamente il lavoro (il reddito medio dei poliziotti ha subito una contrazione del 15%, con un contratto bloccato da 7 anni) e dotarlo di equipaggiamenti in linea con i tempi».

Forte il richiamo alle responsabilità dei vertici della Polizia di Stato (gli unici a non risentire dei blocchi contrattuali e degli stipendi, ndr), «che mostrano di non saper promuovere una cambio di marcia per correggere le gravi disfunzioni che portano a rischio paralisi l’istituzione. Vertici che cercano da due anni di coinvolgere il sindacato e convincere il Governo sulla bontà di un riordino delle carriere che ha l’unico scopo di raddoppiare da 900 a 2000 le posizioni dirigenziali, in stridente contrasto con la riforma Madia».

L'incontro di ieri è stato anche l'occasione per approfondire i dati relativi ai reati: «A fronte dell’organico disponibile e dell’andamento della criminalità, è insensato, invece, affermare che le forze di polizia a Trieste siano numericamente insufficienti. E anche i dati sulla commissione dei reati non sono complessivamente allarmanti, come dimostra ad esempio un sensibile calo di furti e rapine nel biennio, pur in presenza di un aumento dei borseggi».

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