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Cronaca

Silos-dormitorio, Schiavone (ICS): «A rifugiati pasti, assistenza sanitaria e docce»

Lo riferisce in una nota Gianfranco Schiavone presidente Ics Ufficio Rifugiati Onlus: «i richiedenti asilo privi di alloggio usufruiscono di pranzo e cena della mensa Caritas, hanno assistenza sanitaria, usufruiscono del centro diurno di via Udine, hanno accesso alle docce comunali e al cambio vestiti»

«In relazione alle notizie diffuse sulla situazione dei richiedenti asilo accampati al Silos si conferma che la situazione delle presenze è peggiorata nel corso degli ultimi giorni a causa dell'eccessiva lentezza dei trasferimenti (che comunque ci sono tutti i giorni) da Trieste verso altre città della Regione e del resto d'Italia».

Lo riferisce in una nota Gianfranco Schiavone presidente Ics Ufficio Rifugiati Onlus.

«Questa lentezza è conseguenza diretta della feroce opposizione che gruppi e movimenti politici di estrema destra mettono in atto nelle diverse città, e in particolare in Veneto e Lombardia, attraverso campagne che rallentano la veloce apertura delle strutture di accoglienza previste dal piano di ripartizione nazionale; in tal modo la situazione di difficoltà si scarica verso i territori di primo arrivo dei rifugiati come Trieste, che hanno saputo invece realizzare un sistema di accoglienza territoriale innovativo pur in presenza di numeri relativamente elevati».

25ago15. Dormitorio Silos (foto Trieste United Security)

«La situazione del Silos è sicuramente inaccettabile ma è del tutto falsa e volgare la notizia diffusa da “Trieste United Security” che di queste persone nessuno si sta occupando: i richiedenti asilo privi di alloggio usufruiscono a pranzo e cena della mensa Caritas (quella che è stata imbrattata dalle note scritte di alcuni giorni fa), hanno assistenza sanitaria, usufruiscono del centro diurno di via Udine gestito da Comunità di S. Martino e ICS, dove hanno generi di conforto e possono restare per quasi tutto il giorno, e infine hanno accesso alle docce comunali e al cambio vestiti».

«Tutto ciò mentre si sta provvedendo da parte delle istituzioni ad attivare il prima possibile nel territorio ulteriori strutture con funzioni di prima accoglienza e transito. Le presenze nel Silos di persone che non svolgono attività di aiuto umanitario appare di assai dubbia utilità perché nulla aggiunge alla conoscenza della situazione e in nulla contribuisce a risolverla».

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