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Cronaca

Sociale, Serracchiani: «Formazione e lavoro per inclusione disabili»

In un incontro sono stati ricordati i percorsi come l'iniziativa realizzata all'interno di un'azienda vinicola di Manzano, dove un gruppo di ragazzi disabili sono i protagonisti di tutta la fase produttiva

«La disabilità può trasformarsi in un percorso di integrazione e di autonomia della persona, nel quale il lavoro conferisce dignità e inclusione». Questo il pensiero condiviso oggi dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e dal presidente dell'Anffas regionale, Edi Fuart, nel corso di un incontro che si è tenuto oggi a Trieste. Partendo dalla legge regionale del 1966 che per prima in Italia è venuta incontro alle esigenze legate alla disabilità intellettiva (la più diffusa), il Friuli Venezia Giulia, come è stato ricordato, sul tema ha sempre avuto una posizione di avanguardia rafforzata da diversi progetti finalizzati all'autonomia e all'inclusione sociale della persona.

Tra questi sono stati ricordati in particolare i percorsi che puntano all'integrazione nel mondo del lavoro, come ad esempio l'iniziativa realizzata all'interno di un'azienda vinicola di Manzano, dove un gruppo di ragazzi disabili sono i protagonisti di tutta la fase produttiva, dalla vendemmia all'etichettatura. Un'altra iniziativa particolarmente significativa è quella che ha visto interprete una ragazza di Udine nella suo ruolo di "formatrice del linguaggio facile", ovvero la diffusione di un vademecum per far comprendere in maniera semplice a chi ha difficoltà alcuni passaggi legati ai processi di cittadinanza e di integrazione sociale. Per questo sono state realizzate delle guide sulle elezioni e in particolare sul sistema di voto, ma anche altre per l'accesso ai servizi sanitari e per visitare i musei più importanti della regione.

Da parte sua la presidente ha ribadito l'impegno profuso in questi anni dalla Regione nel sostenere tutta una serie di percorsi che vanno dalla casa (con le abitazioni sociali) alla formazione professionale (con i centri di Gorizia e Trieste). Inoltre Serracchiani ha ricordato come la Regione abbia recentemente recepito i principi sanciti dalla convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e ratificata dallo Stato italiano. L'obiettivo in molti casi, come ha sottolineato il presidente Fuart, è quello di emancipare, dove possibile, la persona disabile dall'ombrello protettivo della famiglia, per favorire quel processo di indipendenza professionale ed economica a cui si deve puntare sempre più in chiave futura.

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