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Stress da Ferriera? Il Comune lancia l'indagine che coinvolgerà 400 persone di Servola e Guardiella

Verranno analizzati la qualità di vita e la qualità percepita dell’ambiente di residenza, anche attraverso misure di stress ossidativo cellulare. Laureni: «Necessaria la partecipazione dei cittadini»

Presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sala giunta del municipio, l’indagine epidemiologica che il Comune di Trieste condurrà in collaborazione con l'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina e l’Università per valutare il benessere della popolazione in due quartieri della città (l’area di Servola con quella di Guardiella) a diversa presenza di insediamenti industriali.

In particolare verranno analizzati la qualità di vita e la qualità percepita dell’ambiente di residenza, anche attraverso misure di stress ossidativo cellulare. All'incontro sono intervenuti l'assessore all'Ambiente Umberto Laureni, il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n.1 Triestina Valentino Patussi con il responsabile dello studio Riccardo Tominz e i docenti universitari di Psicologia organizzativa Valentino Patussi e Alberto Pallavicini per il dipartimento di Scienze della Vita.

L’indagine rappresenta uno dei risultati della Prima Conferenza sulla salute della città organizzata dal Comune di Trieste il 26 maggio 2012 e della successiva elaborazione delle azioni per migliorare le condizioni ambientali della città approvate con delibera di giunta del 26 giugno 2013. Infatti, Comune e AAS Triestina in tale occasione hanno constatato che valutare i possibili effetti sulla salute di una popolazione che vive in prossimità di un’area fortemente industrializzata (rione di Servola e limitrofi), in termini di concentrazioni di determinati inquinanti nell’aria o di incidenza e prevalenza di specifiche patologie, appare fortemente riduttivo, non essendo questo modo di operare in grado di cogliere l’impatto complessivo sulla salute delle persone, considerata non come mera assenza di specifiche patologie ma, secondo la definizione OMS, come «stato di completo benessere fisico, psichico e sociale».

OBIETTIVI Gli obiettivi dell'indagine sono stati approvati dal Tavolo di coordinamento di prevenzione ambientale e vigilanza sugli stabilimenti industriali, presieduto dalla Direzione Regionale Ambiente ed al quale partecipano, oltre alla Regione, anche Provincia e Comune di Trieste, ARPA-FVG e Azienda per l’Assistenza Sanitaria. L’indagine prenderà il via nel mese di ottobre. Intervistatori dell’Azienda sanitaria e dell’Università, appositamente formati, contatteranno 200 residenti del quartiere di Servola ed altrettanti del quartiere di Guardiella, proponendo un’intervista faccia a faccia. Sarà utilizzato un questionario già validato, anche nella versione italiana, per la misura della qualità della vita e della qualità percepita dell’ambiente di residenza, limitatamente alle scale di salubrità ambientale e di attaccamento al quartiere. Si procederà inoltre a misure di stress ossidativo cellulare sulle urine, che forniranno un importante elemento di riferimento per la valutazione complessiva.

MODALITÀ L’indagine ha superato il vaglio del Comitato Etico Regionale Unico e la fase di raccolta dati dovrebbe concludersi entro l’anno. Si tratta di un progetto di grande impegno, che per riuscire richiederà una forte collaborazione dei cittadini cui verrà richiesta la partecipazione. Non è infatti prevista la possibilità di una partecipazione su base spontanea e volontaria. Saranno campionati solo residenti di età fra 35 e 69 anni. La fascia d’età è determinata dall’esigenza di ottenere dati stabili e comparabili per gli indicatori di stress ossidativo cellulare. Nei mesi di ottobre e novembre i residenti campionati riceveranno una lettera a firma del Sindaco e del Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria, nella quale sarà richiesta la loro collaborazione. Seguirà una telefonata da parte dell’intervistatore, cui il cittadino potrà dare o negare il suo consenso. In caso positivo sarà fissato l’appuntamento per l’intervista, che sarà condotta faccia a faccia, per una durata di circa mezz’ora. La parte più impegnativa sarà la donazione di un campione di urine, in quanto questa dovrà avvenire contemporaneamente per tutte le persone campionate, indicativamente ai primi di dicembre. Ovviamente a tutti gli interessati saranno fornite istruzioni dettagliate. I dati raccolti saranno trattati in maniera assolutamente anonima, e non sarà possibile risalire al cittadino che li ha forniti. Anche i campioni di urine saranno raccolti in forma anonima (pur se appaiati al questionario). Non è infatti prevista (in quanto priva di rilevanza clinica) una restituzione dei risultati delle analisi sulle urine ai singoli donatori. La comunicazione dei risultati dell’indagine in primo luogo ai residenti dei quartieri interessati (in forma aggregata) e quindi a tutta la cittadinanza avverà entro i primi mesi del 2016.

RITARDO «Da sottolineare - hanno precisato tutti gli intervenuti in risposta al Movimento 5 Stelle che ha accusato il Comune di essersi mosso in ritardo - che si tratta della prima volta che questo tipo di ricerca viene effettuata in Italia. Non è un'indagine semplice e non da risultati assoluto, ma è uno strumento che può diventare un esempio per altre realtà».

COSTI La ricerca verrà finanziata con 30 mila euro del Comune di Trieste, oltre a 40 mila euro dell'Azienda sanitaria, oltre al costo dei materiali; mentre i professori dell'Università hanno prestato la loro opera gratuitamente.

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