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Cronaca

Ristoranti di pesce nel mirino, 55 mila euro di multe, nove denunce e cinque chiusure

E' questo il risultato di una complessa operazione di polizia giudiziaria durata 45 giorni e portata avanti, sotto la guida della Procura, dalla Guardia Costiera, dalla Polizia Locale e dall'Azienda Sanitaria

Cinque esercizi commerciali chiusi, circa 55mila euro di multe e nove denunce per frode in commercio e cattivo stato di conservazione del prodotto. E' questo il bilancio dei 45 giorni di indagini portati avanti dalla Guardia Costiera, della Polizia Locale e dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste sotto l'egida della Procura della Repubblica del capoluogo regionale. 

I controlli

L'operazione di polizia giudiziaria, rivolta al controllo delle attività di ristorazione, ha visto 169 controlli all'interno di 17 esercizi commerciali, "concentrando l'azione sui ristoranti del territorio triestino, sia italiani che etnici, dediti al commercio e alla somminstrazione di prodotto ittico fresco, lavorato e surgelato". "In particolare - continua la nota - le maggiori irregolarità sono state riscontrate presso i ristoranti che propongono prodotti a basso costo". 

Dalle immagini allegate si evince il coinvolgimento di diversi ristoranti che propongono sushi. L'intera operazione ha portato inoltre al sequestro e alla successiva distruzione di crica mezza tonnellata di pescato. "Le violazioni amministrative riscontrate con più frequenza - conclude la nota - hanno riguardato la mancanza di rintracciabilità del prodotto ittico, l’ampliamento della superficie di somministrazione, l’assenza della cartellonistica del divieto di fumo, la mancata esposizione delle licenze, autorizzazioni e prezzi".

Infine, la chiusura dei cinque esercizi commerciali è stata motivata sulla base della carenza dei requisiti generali in materia di igiene. 

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