Tagliamento patrimonio dell'Unesco, la Maggioranza boccia la mozione
Secco "no" dei consiglieri di Maggioranza, che hanno parlato di "strumentalizzazione in quanto non si fa alcun accenno alla salvaguardia delle popolazioni rivierasche e dei territori circostanti". A presentare la mozione 184 era stato il primo firmatario, il capogruppo di Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo
Bocciata la mozione "Il Tagliamento, re dei fiumi del Friuli Venezia Giulia, diventi patrimonio Unesco". L'avevano presentata all'Aula i consiglieri regionali delle Opposizioni, riscontrando però da subito la contrarietà dei consiglieri di Maggioranza, che hanno parlato di "strumentalizzazione in quanto non si fa alcun accenno alla salvaguardia delle popolazioni rivierasche e dei territori circostanti", come affermato per prima dalla leghista Maddalena Spagnolo. Il documento alla fine è stato, perciò, respi
La mozione
Un secco "no"
A poco sono valse le parole, tra l'altro, di Mariagrazia Santoro (Pd), che aveva sottolineato che "un riconoscimento Unesco non comporta vincoli, mentre è una adesione volontaria a un protocollo di valori che ci si impegna a rispettare pena il decadimento del riconoscimento". Inoltre, era semplicemente "impensabile che non si voglia tutelare la vita dei cittadini e salvaguardare le aree limitrofe. Questo semmai avviene permettendo di continuo costruzioni in deroga e nuovo sfruttamento di suolo". A risponderle era stato Franco Mattiussi (FI): "Vero, di suo non è un vincolo, ma è altrettanto vero che l'Unesco non permette certe iniziative pena la perdita della certificazione, come ad esempio agli impianti sciistici della zona bolzanina non sono consentite costruzioni o modernizzazioni. Perciò, in realtà, quelli con l'Unesco sono impegni che portano vincoli". Altri esponenti della Lega, tra cui Stefano Turchet e il capogruppo Mauro Bordin, hanno suggerito, invano, di ritirare la mozione per una sua presentazione in sede di Commissione consiliare per poterla riscrivere cercando un più ampio consenso, oppure esplicitare la salvaguardia della sicurezza idraulica, del territorio e della popolazione circostante. Ma da Moretuzzo, che ha fatto presente come il testo fosse a disposizione da giorni anche per suggerire modifiche, c'è stato un secco no.
Scoccimarro punta ad un progetto più ampio
Intanto l'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, era intervenuto per rendere noti gli aggiornamenti degli interventi della Regione, improntati in particolare a un progetto più ampio. "Da un anno - aveva spiegato Scoccimarro - stiamo lavorando al riconoscimento di patrimonio dell'Unesco del chiamiamolo universo Tagliamento, comprese le sorgenti del Piave che sono dall'altra parte del displuvio montano rispetto alle sorgenti del fiume e le opere derivatorie e di bonifica del Medio e Basso Friuli realizzate nel Medio Evo, nel 1800 e negli anni 1920-1940, che possiamo definire le cattedrali della bonifica".