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Cronaca

Due genitori impugnano l'ordinanza Fvg che impone ai bimbi mascherina e distanziamento

Le misure, come riportato dai colleghi di UdineToday, sono considerate non proporzionate né adeguate rispetto alla tutela del diritto alla salute dei bambini maggiori di sei anni che frequentano i centri estivi

Il Coordinamento internazionale delle associazioni per la tutela dei diritti dei minori, C.I.A.T.D.M., ha impugnato, con ricorso al TARl'ordinanza regionale che impone il distanziamento sociale nei centri estivi e nei ricreatori e, per i bambini al di sopra dei sei anni, l'utilizzo di mascherina.

Il ricorso

Il Coordinamento interviene in sostegno di due genitori, ricorrenti principali. "Le misure imposte ai bambini incidono infatti sulla libertà personale (art. 13 Cost.) e possono essere imposte solo con atto avente forza di legge. Esse risultano inoltre non proporzionate né adeguate rispetto alla tutela del diritto alla salute, stante la mancata prova che la loro adozione sia necessaria al contenimento di un eventuale futuro contagio, anche a fronte della attuale situazione epidemiologica regionale, caratterizzata oggi, a detta della stessa Regione, da una “ampia adeguatezza dell’offerta di strutture sanitarie per far fronte ad ogni esigenza anche di fronte ad una non prospettabile, allo stato, ripresa del contagio”. Sono inoltre ben documentati in letteratura i rischi di un utilizzo prolungato della mascherina e anche la permanenza sulla sua superficie, addirittura per giorni, di virus con potenziale carica virale, tanto da poter costituire, invece che una protezione, un pericoloso veicolo di contagio", si legge in una nota inviata dal Coordinamento.

Il Tar Fvg

Il Tar Fvg, investito del ricorso ha emesso lo scorso 26 giugno 2020 decreto con il quale ha rigettato la richiesta di immediata sospensione dell'obbligo di mascherina e distanziamento, fissando udienza per la discussione al 15 luglio prossimo."Secondo il Tar i danni alla salute dei bambini paventati in ricorso non sono nemmeno più astrattamente configurabili dal momento che ormai la mascherina di protezione al di sopra dei 6 anni deve essere utilizzata solo “... quando non è possibile rispettare il distanziamento fisico di almeno 1 metro". Ciò in realtà non risponde al vero, perché di fatto le linee Guida adottate dalla Giunta Regionale non sono mai state aggiornate nonostante l’ordinanza n. 17 della Regione Autonoma Fvg del 12/06/2020 e le allegate “Linee guida per la riaperture delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” deliberate dalla Conferenza delle regioni e delle Province Autonome (aggiornate all'11 giugno 2020) prevedano il citato alleggerimento dell'utilizzo della mascherina".

Le motivazioni del Tar

Il Tar ha osservato inoltre che le misure oggi imposte alla popolazione pediatrica “...sono attualmente usate da bambini di altre parti del mondo, parimenti colpite dalla attuale pandemia, e che non vi è ragione valida per escludere che la resilienza dei bambini che frequentano i centri estivi in Regione Fvg ( italiani e stranieri) sia minore di quella dei bambini che frequentano scuole/centri estivi all’estero”. Per il coordinamento queste motivazioni non sono però sufficienti. "In primo luogo essa discende da pura presunzione, posto che nella maggior parte dei Paesi europei, al contrario di quanto affermato, sui bambini non grava alcun obbligo di indossare la mascherina, men che meno all'aperto. Inoltre è proprio perché i bambini sono particolarmente resilienti che non vanno abituati, laddove non strettamente indispensabile, a pratiche che necessariamente inculcheranno in loro la paura di sé stessi e del prossimo, come portatori di un invisibile pericolo, con rischio quindi non solo di danni alla salute ma anche di al delicato equilibrio emotivo dell'infanzia".

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