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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto, via libera del Consiglio alla donazione di 50 mila euro

Il Vicesindaco Roberti si recherà nei prossimi giorni sui luoghi del sisma

Con il voto unanime dei 40 presenti, ovvero dell'intera Assemblea più il sindaco (assente solo un consigliere per giustificati motivi personali, ndr), il Consiglio Comunale di Trieste ha deliberato ieri, mercoledì 7 settembre, lo stanziamento di un contributo di 50 mila euro da parte del nostro Comune a favore del Comune terremotato di Amatrice

Seguendo la “traccia” della proposta di deliberazione approvata (lunedì 29 agosto) dalla Giunta, accolta poi dai Capigruppo consiliari, il provvedimento prevede l'assegnazione di 50 mila euro per la realizzazione di un'opera pubblica indicata dal Sindaco della cittadina del Reatino Sergio Pirozzi con il quale sono già stati avviati in tal senso opportuni contatti. E ciò - come specificamente indicato nella Delibera - «con attenzione a un edificio scolastico o a una sua pertinenza». L'importo sarà attinto dal Bilancio comunale con una corrispondente riduzione del Fondo di Riserva, in coerenza contabile – è precisato nell'atto - con gli obiettivi programmatici dell'Ente e con il Patto di Stabilità 2016.

7set16.Consiglio Comunale (Foto Emanuele Esposito)

In apertura della seduta è stato innanzitutto rivolto un commosso pensiero alle vittime del sisma. Nel suo iniziale intervento commemorativo il Presidente dell'Assemblea cittadina Marco Gabrielli ha ricordato l'alto numero di vittime, i quasi 300 morti dei quali – ha sottolineato – 23 giovani sotto i 20 anni e 10 bambini di meno di 10 anni d'età. Poi rimarcando come ben «4700 siano le persone assistite nei campi di accoglienza allestiti per chi non ha più una casa o una casa sicura». E proprio a tale proposito Gabrielli ha ripreso una frase significativa di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica ai tempi del terremoto dell'Irpinia del 1980, che allora osservò come «Il miglior modo per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi».

In tal senso – ha osservato a sua volta il Presidente del Consiglio Comunale Gabrielli – ai sopravvissuti deve andare «il nostro rispetto, solidarietà e responsabilità». Responsabilità che va esercitata da tutti, in primo luogo dalle Autorità e dalle Pubbliche Amministrazioni – ha concluso Gabrielli – anche nel fare opera di prevenzione, al massimo livello possibile, considerando anche gli oggettivi limiti che tuttora non consentono alla scienza di prevedere i terremoti, affinchè almeno «si agisca per evitare che le zone maggiormente a rischio per terremoti, ma anche frane, alluvioni, mareggiate possano trovarci tanto impreparati da mettere a rischio la vita delle persone».

All'intervento commemorativo è seguito un minuto di silenzio, assoluto, da parte di tutta l'Aula in piedi.

Quindi, il Vicesindaco Roberti ha illustrato la Delibera “motivando” la scelta da parte dell'Amministrazione del sostegno “diretto” al Comune di Amatrice sia in quanto località tra le più colpite dal sisma del 24 agosto, sia in quanto qui vi opera la Squadra di Protezione Civile del Comune di Trieste ed è stato qui collocato il “campo di soccorso” della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia.

Il Sindaco Dipiazza dal canto suo, anche con un suo ricordo personale di allora ventitreenne soccorritore dei terremotati del Friuli del 1976, ha voluto sottolineare tutta la terribile potenza del terremoto «che solo chi risiede in loco può pienamente provare e capire in tutta la sua forza impressionante». Non trascurando il dramma, anche psicologico, di chi, oltre alla perdita di congiunti e amici «non trova più nulla di ciò che ha costruito per un'intera vita».

Anche in questo senso Dipiazza ha chiesto al Vicesindaco Roberti, che si recherà nei prossimi giorni sui luoghi del sisma, di trasmettere al Sindaco di Amatrice e alla sua popolazione il fraterno saluto di Trieste, assieme alla nostra vicinanza e solidarietà, a nome dell'intera Città e della sua Amministrazione.

Al termine il Presidente Gabrielli ha dato lettura del testo della Delibera, cui è seguito – come detto – il voto unanime dell'Aula.

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