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Cronaca

Taglio treni Trieste Venezia, Serracchiani: «Sconcertante sia nel merito che nel metodo»

La presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sulla decisione di Trenitalia di abolire due treni intercity sulla tratta Trieste-Venezia

«L'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia ha conseguito importanti risultati nel trasporto pubblico su ferro e ha dato notevole impulso a tutte le infrastrutture di trasporto e logistiche, riavviando grandi opere bloccate come la terza corsia e dando nuovo ruolo al nostro hub aeroportuale».

Lo ha dichiarato la presidente della Regione Debora Serracchiani. «Dall'insediamento ad oggi abbiamo ottenuto l'inserimento di 2 coppie di Frecce per Milano e Roma in più rispetto a prima, sul totale delle 8 coppie giornaliere, la trasformazione di alcune di queste in treni FrecciaRossa, le ulteriori fermate delle Frecce a Monfalcone, Cervignano e Latisana, la messa in servizio dei nuovi treni CAF. Abbiamo inoltre - ricorda ancora la presidente - portato la nostra Regione ai vertici in Italia per la puntualità del servizio regionale passeggeri. Sono risultati dovuti all'impegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell'ambito dei rapporti intrattenuti con il Governo nazionale e con Trenitalia».

Riferendosi alla recente decisione di Trenitalia di tagliare due Intercity Mestre-Trieste, definita «sconcertante sia nel merito che nel metodo, e non in linea con il rapporto finora avuto con Ministero e Trenitalia», Serracchiani ha reso noto di aver formalizzato la richiesta di ripristinare i due treni con una lettera già inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti
Graziano Delrio, all'amministratore delegato del Gruppo FS Renato Mazzoncini e all'amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante.

Nella lettera la presidente ha rimarcato come «in questi due mesi ci sia stato il silenzio alle richieste della nostra Regione su voci via via più numerose relative al taglio di questi servizi.
Non è infatti possibile che abbiamo avuto la conferma di questo taglio solo l'altro ieri dopo che per mesi, già nel 2016 sia formalmente che informalmente, sono state pretese risposte chiare da Trenitalia».

«Tale situazione, oltre a creare un comprensibile imbarazzo nei confronti dei viaggiatori che chiedevano alla Regione risposte su servizi contrattualizzati dallo Stato, non ha consentito alcuna valutazione in merito, lasciando la mera presa atto della soppressione dei treni e della loro sostituzione con un servizio autobus inadeguato alle esigenze dei cittadini utenti».

«I due treni in oggetto - ha evidenziato Serracchiani nella sua missiva - benché siano ricompresi nel contratto con lo Stato, oltre a svolgere una funzione di servizio nazionale sono
complementari, nel loro percorso all'interno della Regione, alla maglia dei servizi regionali. Per questo motivo, tra l'altro, era stato proposto, in passati incontri tra le strutture tecniche di Trenitalia e Regione, di consentire l'accesso agli stessi, senza sovrapprezzo, da parte degli abbonati del Friuli Venezia Giulia. Tale provvedimento avrebbe certamente portato ad una maggiore frequentazione dei treni, in particolare in territorio regionale, vista la loro collocazione oraria».

«L'eliminazione di questi treni risulta pertanto doppiamente penalizzante in quanto interviene in un momento di forte azione di miglioramento dei servizi ferroviari, ottenuta anche grazie agli ingenti investimenti della Regione sul rinnovo del materiale rotabile e per l'ampliamento dell'offerta delle Frecce. Per tali motivi e per la necessità che le regole che disciplinano i rapporti tra lo Stato e la nostra Regione siano rispettate - ha concluso Serracchiani - l'assunzione di tale provvedimento non appare sostenibile».

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