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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Triesteabbandonata": alla ricerca delle "rovine moderne" della città

Due giornalisti, Micol Brusaferro ed Emilio Ripari, e una fotografa, Giada Genzo, alla scoperta di luoghi abbandonati a Trieste e dintorni, siti ricchi di fascino e storia, spesso dimenticati da lungo tempo. Un modo per raccontarli, sperando che prima o poi possano rinascere

«Il nostro viaggio inizia qualche mese fa, un po’ per caso, con uno scambio di chiacchiere virtuali su Facebook e un’idea che ci accomuna: vogliamo mostrare ai cittadini, e non solo, l’enorme quantità di beni abbandonati, pubblici e privati, che sono sparsi sul territorio di Trieste e provincia. Alcuni sono già stati mappati nell’ambito di progetti simili al nostro, molti altri sono sconosciuti, mai venuti alla luce, pur trattandosi di edifici che appartengono, in molti casi, ad enti pubblici. Nessuno ne ha mai parlato, nascosti da tempo nel verde, su strade poco battute o resi inaccessibili (e introvabili) dalla mancata manutenzione. Ci siamo imbattuti in caserme dismesse, impianti sportivi semi distrutti, alberghi spettrali, scuole fantasma, fabbriche, officine e depositi in disuso, e ancora luoghi la cui destinazione iniziale è ormai impossibile da riconoscere».

L'incipit del blog triesteabbandonata è di quelli che fanno venire i brividi ed emoziona i lettori, come del resto hanno provato emozione i tre protagonisti di questo progetto unico, perchè oltre alla semplice raccolta di documenti, i giornalisti Micol Brusaferro ed Emilio Ripari, con la fotografa Giada Genzo, documentano sul posto, in prima persona, ogni dettaglio dei luoghi abbandonati: «Personalmente alcuni di questi luoghi li avevo già visitati per lavoro anni fa, ma molti sono stati una sorpresa e una novità. Quello che più mi ha emozionata è stato il bagno della polizia - spiega Micol Brusaferro -, sia perché ci andavo da bambina e ho ancora alcune foto, sia per le enormi potenzialità di quel luogo, che secondo me è stupendo e si presterebbe a svariati utilizzi. Peccato vedere, come altri siti, che non sia stato riutilizzato in tempo, che lungaggini burocratiche e altri intoppi abbiamo lasciati che lo stabilimento si deteriorasse in questo modo. In più ricordo anche anche Striscia la Notizia anni fa aveva fatto un'incursione lì dentro, trovando addirittura carte intestate alla polizia e abbandonate lì…».

triesteabbandonata-3

«Ho sempre provato interesse per luoghi inusuali, marginali e infine abbandonati. Ho già trattato lo stato di abbandono delle periferie in una mostra ed in un libro - spiega Giada Genzo -, riprendendo poi l'amore per i luoghi inusuali in un altro progetto con delle spose sfociato poi in una mostra. Il progetto con Micol ed Emilio nasce quindi dal nostro interesse comune per i luoghi inusuali e in disuso, é volto a mostrare a tutti quello che si cela davanti ai nostri occhi... intere strutture con enorme potenzialità, appunto in disuso... cosa si potrebbe ricavarne se fossero ribonificate?».

«Speriamo che il progetto evolva al punto tale che tutti questi luoghi possano tornare a nuova vita - si augura Emilio Ripari -. Con tutto quel che di buono ne conseguirebbe per questa splendida città. Per uno ‘straniero’ come me che vive a Trieste ormai da qualche anno, vedere tutto questo spreco, degrado, è qualcosa che mi fa realmente incazzare, pensando poi al potenziale dei singoli luoghi e alla posizione di questa città. Non oso immaginare cosa possa provare un triestino doc».

Oltre al blog, foto e contenuti sono visibili sulla pagina Facebook Triesteabbandonata.

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