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Cronaca Piazza Guglielmo Oberdan

Stormi di uccelli "bisiachi" fanno discutere il Consiglio Regionale

Nei giorni scorsi un Airbus A 320 di Alitalia diretto a Roma Fiumicino ha dovuto invertire la rotta e fare rientro a Ronchi, a causa dell'impatto di entrambi i motori con uno stormo di uccelli. Pizzimenti: "La figura del falconiere non è più compatibile". Piccin: "L'attenzione va tenuta alta"

Stormi di uccelli neri come esuli pensieri, potrebbe essere il titolo, ironico, del dibattito in aula del Consiglio Regionale tenutosi oggi in merito alla figura dei falconieri che venivano utilizzati fino al 2016 dall'aeroporto di Ronchi dei Legionari, e che, dopo la vicenda del volo Trieste-Roma fermato proprio da alcuni stormi, è tornato attuale. La consigliera di Forza Italia Mara Piccin ha chiesto informazioni in termini di sicurezza dello scalo aeroportuale all'assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti

L'aeroporto è sicuro

"La ristrutturazione aziendale attuata a Trieste Airport e il superamento di costi ingiustificati, fra questi anche il cosiddetto falconiere, non ha ridotto la sicurezza delle operazioni di volo e ha consentito la verifica dei processi operativi e il miglioramento degli standard di sicurezza dell'aeroporto stesso" così Pizzimenti. "Tra le varie iniziative di allontanamento dei volatili adottate - ha commentato Pizzimenti - si opera anche sul fronte della prevenzione riducendo le fonti di cibo per gli uccelli all'interno e all'esterno dell'aeroporto. In questa direzione viene gestita una specifica grass policy per lo sfalcio delle aree a verde all'interno dell'aeroporto oltre che l'incontro con le maggiori aziende agricole limitrofe all'aeroporto per evitare l'attraversamento dei volatili che cercano cibo nei campi adiacenti".

"Falconeria non più compatibile"

"L'approccio alla materia è affrontata dal nostro aeroporto con tecniche all'avanguardia", ha aggiunto Pizzimenti, ricordando inoltre come la falconeria sia utilizzata in modo discontinuo e su un numero residuale di scali nazionali così come viene indicato nella relazione annuale 2016 pubblicata dall'ente  nazionale per l'aviazione civile (Enac), e non rappresenta una modalità compatibile e integrabile con i moderni sistemi in uso. "Sono parzialmente soddisfatta della risposta datami in Aula - ha affermato Piccin - in quanto la problematica è attuale e l'attenzione deve essere tenuta alta". 

Il volo Ronchi-Roma fermato da uno stormo di uccelli

Nei giorni scorsi un Airbus A 320 di Alitalia diretto a Roma Fiumicino ha dovuto invertire la rotta e fare rientro a Ronchi, a causa dell'impatto di entrambi i motori con uno stormo di uccelli. "Il falconiere che prestava servizio all'aeroporto di Ronchi dei Legionari fino al licenziamento avvenuto nel 2016 - ha continuato la Piccin - aveva garantito per trent'anni la sicurezza e la regolarità dei voli dello scalo regionale, scacciando efficacemente, attraverso falchi appositamente allevati, gli stormi di gabbiani che amano radunarsi a centinaia negli spazi aperti come gli aeroporti ma che, come la cronaca ci racconta, costituiscono un rischio di non poco conto. "Il sistema di cannoni a salve, tuttora impiegato, fu lo stesso metodo utilizzato e poi sostituito appunto perché non efficace nel 1986 con l'impiego dei falchi. Peraltro - conclude Piccin - sarebbe opportuno, come certificato nell'ultima edizione del documento Wildlife Strike, operare una valutazione tesa ad intensificare in alcuni periodi dell'anno l'attività di prevenzione del bird strike anche mediante l'utilizzo dei falchi come d'altra parte fatto su un numero residuale di scali nazionali".

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