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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Trieste Azzurra, premiati al Ridotto del Verdi 94 Atleti Azzurri Triestini

Durante l'annuale cerimonia di premiazione degli Atleti Azzurri triestini, cioè di tutti quegli atleti concittadini che nel 2016 hanno indossato la maglia azzurra cimentandosi in tutte le discipline e specialità sportive, così onorando Trieste e l'Italia nel mondo

Grande festa stamane, nell'affollata Sala “Victor de Sabata” del Ridotto del Teatro “Verdi”, per l'attesa e sempre molto partecipata annuale cerimonia di premiazione degli Atleti Azzurri triestini, cioè di tutti quegli atleti concittadini che nell'anno precedente, in questo caso nel 2016, hanno indossato la maglia azzurra cimentandosi in tutte le discipline e specialità sportive, così onorando Trieste e l'Italia nel mondo.

Coorganizzata dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia e dal Comune di Trieste, in collaborazione con il CONI, la cerimonia, tradizionalmente denominata “Trieste Azzurra”, dopo il benvenuto ai presenti del “padrone di casa”, il Sovrintendente del “Verdi” Stefano Pace, e l'esecuzione dell'Inno di Mameli, ha preso avvio con la presentazione, da parte della “storica” e infaticabile Presidente dell'ANAOAI provinciale Marcella Skabar, delle Autorità e degli ospiti intervenuti: tra essi l'Assessore Regionale alla Cultura e Sport Gianni Torrenti, il Magnifico Rettore Maurizio Fermeglia, il presidente regionale degli Azzurri Matteo Bartoli, il delegato provinciale del CONI Renato Milazzi, il presidente della Pallanuoto Trieste e amministratore delegato della Samer & Co. Shipping Enrico Samer, il presidente della Banca di Credito Cooperativo del Carso-ZKB Adriano Kovačič, gli ultimi due anche in veste di sponsor della manifestazione, tutti vivamente applauditi.. 

Alle presentazioni è seguito l'intervento dell'Assessore comunale alla Cultura e Sport Giorgio Rossi che, prendendo spunto dai versi iniziali dell'Inno nazionale (“Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta”), ha incentrato il suo discorso proprio sui valori di fratellanza, basilari nello sport, ma che oggi dovrebbero maggiormente diffondersi anche nell'intera società.

Poco dopo, in avvio delle premiazioni, è intervenuto anche l'Assessore Regionale Torrenti che ha sottolineato il rilevante impegno della Regione Friuli Venezia Giulia a sostegno dello sport «emblematicamente rappresentato, e tenendo conto – ha osservato - delle ben diverse proporzioni fra le due regioni, da un impegno finanziario superiore di ben 4 milioni a quello messo in campo dalla Regione Lombardia!».

È seguita la lunga applaudita sfilata dei 94 premiati, di tutte le discipline e specialità sportive (vedi elenco allegato), preceduta dall'annunciato “premio speciale” alla squadra femminile della Pallanuoto Trieste – la compagine delle giovanissime affettuosamente denominate “Le Orchette” - per la promozione in serie A2 (due di queste splendide ragazze hanno pure vestito la Maglia Azzurra ai Campionati Mondiali di Auckland, in Nuova Zelanda, conquistando la Medaglia di bronzo); e seguita, al termine, dalla consegna di un secondo “premio speciale”, stavolta alla Alma Pallacanestro Trieste 2004, nelle mani del presidente Marzini, con la motivazione «per l'entusiastico coinvolgimento di tutta la città da parte di una squadra che mantiene e vuol mantenere la caratteristica di compagine per la maggior parte triestina con l'inserimento dei giovani del proprio fecondo vivaio, così rinverdendo i successi di una pallacanestro già grande fin dalle Olimpiadi di Berlino del 1936».

L'anch'esso molto atteso “gran finale” ha visto, nella suggestiva cornice del “Ridotto” di via San Carlo, la presentazione da parte del mitico grande marciatore olimpionico Abdon Pamich del suo nuovo libro “La grande avventura dello sport fiumano”, scritto assieme a Roberto Roberti, fiumano (seppur nato a Pola) come Pamich, e già “Azzurro” di pentathlon moderno, purtroppo recentemente scomparso proprio alla vigilia dell'uscita del volume. 

«Roberto Roberti – ha ricordato in proposito Marcella Skabar - ci ha lasciato a 93 anni, una settimana prima che l'opera fosse stampata, dopo aver diretto in modo esemplare per 25 anni la segreteria dell'Associazione Nazionale Atleti Azzurri d'Italia e la rivista “Magliazzurra”. Per Pamich, non aver potuto condividere con lui la soddisfazione per l'opera compiuta è una sorta di triste “mutilazione”. Ma anche per tutto questo Abdon è giunto oggi qui, con noi!»

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