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Cronaca Barriera Vecchia - Città Vecchia / Via Giosuè Carducci

"Come un cavallo imbizzarrito", le parole della testimone che ha incrociato il killer in via Carducci

Sono circa le 6.30 del mattino di venerdì 4 ottobre quando al semaforo all'altezza del celebre buffet L'Approdo, una donna triestina vede Alejandro Augusto Stephan Meran attraversare in diagonale le strisce pedonali, spintonare la ragazza in sella al motorino e scappare. Il "mistero" del post sul gruppo Perso e ritrovato a Trieste. Ad oggi risulta scomparso

È una testimonianza importante e che chiede di rimanere anonima, quella della triestina che la mattina del 4 ottobre incrocia Alejandro Augusto Stephan Meran proprio negli attimi in cui il 29enne dominicano sottrae il motociclo ad una una donna, ferma ad un semaforo di via Carducci intorno alle 6.30. “L’ho intravisto di lato – racconta a TriestePrima la donna sulla sessantina – e ha spintonato a terra la ragazza che era a bordo del motorino ed è scappato. Ho subito chiamato il 112”.

Il "mistero" del post scomparso

La rapina era già stata segnalata attraverso un post di Facebook comparso sul gruppo Perso e ritrovato a Trieste che, prima di scomparire dal web (è stato rimosso dagli amministratori?) riportava testuali parole: “Buongiorno questa mattina ore 6.40 circa, rapinato scooter Aprilia Sportcity 125 colore grigio scuro, con aggressione, al semaforo di Grassilli (la celeberrima pescheria ndr) via Carducci..

“Praticamente spintonata mia moglie che era ferma al semaforo e buttata a terra.. Un individuo – continua il post - sale sullo scooter e scappa verso via Battisti”. La “denuncia” conclude con il numero di targa (che abbiamo volutamente omesso) e con la classica richiesta di condivisione via social. D.R. le iniziali di chi scrive il post. Il suo profilo Facebook non esiste più, ha solo Messenger e abbiamo tentato di metterci più volte in contatto con lui ma non abbiamo ricevuto risposta. 

"Taglia in diagonale"

“La persona era di colore scuro – continua la testimonianza della donna – alta e di corporatura possente. Subito dopo aver preso il motorino se n’è scappato come un cavallo imbizzarrito”. La donna triestina, in merito alla sua posizione aggiunge che “ero ferma sul lato destro di via Carducci (quello seguendo il senso di marcia delle automobili ndr) e lui ha “tagliato” in diagonale verso il motorino”. Per intenderci, dal lato di bar Altin e il buffet l'Approdo. 

Il 29enne accusato dell’omicidio di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego e del tentato omicidio di altri otto agenti della Polizia di Stato, si sarebbe poi dato alla fuga dirigendosi, come dal post di Facebook, “verso via Battisti”. La testimone del grave fatto di cronaca afferma di aver chiamato immediatamente il 112. Poi gli impegni personali e lavorativi e la richiesta, dall’altra parte del telefono, di potersi allontanare dalla scena. Chi è intervenuto sul posto? Ambulanza? E' arrivata una Volante della Polizia di Stato? Sono invece i Carabinieri? 

Anche la Procura vuole vederci chiaro 

Se la testimonianza della rapina non aggiunge elementi chiarificatori rispetto alla sparatoria avvenuta in Questura – sulla quale gli inquirenti intendono approfondire gli elementi - la Procura dal canto suo vuole vederci chiaro anche in merito all’episodio di venerdì mattina in via Carducci.Secondo indiscrezioni infatti, la dinamica della rapina risulterebbe poco chiara. Nel frattempo, la stessa Procura ha sentito la testimonianza della donna che era in sella allo scooter (di cui non si conoscono le generalità ndr) e che verrà inserita con ogni probabilità negli atti del processo; la Procura ha anche ascoltato Cristiano Resmini, vale a dire l’agente di Polizia rimasto ferito alla mano sinistra e infine il sostituto commissario De Toni, che ha sparato al killer colpendolo all’inguine e riuscendo così a fermarlo.   

Sempre secondo indiscrezioni, risulterebbe poco chiaro il motivo per cui il 29enne dominicano, come da questo video diffuso dalla Polizia, al momento della fuga fosse scalzo. Infine, in merito all’indagine sul passato di Alejandro Augusto in Baviera, dove secondo la mamma Betania avrebbe ricevuto un “trattamento” perché verosimilmente “schizofrenico”, la Procura della Repubblica di Trieste è in attesa della documentazione dalla Germania.

  

  

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