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Uma Thurman a "Che tempo che fa": "Vorrei fare le mie condoglianze alla famiglia Regeni"

Ospite della trasmissione Rai, la celebre attrice americana, intervenuta dopo i genitori di Giulio, ha cominciato il suo intervento esprimendo la sua vicinanza

«Posso semplicemente dire che vorrei anche io fare le condoglianze alla famiglia Regeni perché ho sentito la loro lettera e spero che ci sia giustizia, hanno tutto il mio sostegno. Come genitore... mi stavo preparando per entrare in scena, stavo parlando della mia carriera che si basa sul divertire le persone.. e mi fa così male sentire di questa perdita e penso che sia importante per loro trovare giustizia». Così ha parlato l'attrice Uma Thurman ospite in diretta Rai, ieri sera, domenica 19 gennaio.

Entra studio dopo Paola Deffendi e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, ospitati da Che tempo che fa a pochi giorni dal giorno in cui loro figlio avrebbe compiuto gli anni, dal giorno in cui avrebbe potuto spegnere 32 candeline. E la prima cosa che fa la Thurman, ancor prima di sedersi sulla poltroncina di fronte al conduttore Fabio Fazio, è chiedere di poter fare le condoglianze, da donna, da madre. E poi, anche da donna dello spettacolo

«È incredibile perché è la prima volta che nel 2020 mi mostro al pubblico e non so, mi sento che questa follia che c'è oggi nel mondo possa essere controbilanciata dalla creatività e dall'arte. Noi possiamo fare qualche cosa, possiamo comunque far sperare nello spirito umano. Nessuno può distruggere lo spirito umano».

La lettera di Paola e Claudio

«Buongiorno presidente Al Sisi,
siamo i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso al Cairo.
A marzo di tre anni fa Lei si rivolgeva a noi «come padre prima che come presidente» e prometteva «che faremo luce e arriveremo alla verità, lavoreremo con le autorità italiane per dare giustizia e punire i criminali che hanno ucciso vostro figlio». 

(...)

Presidente, Lei ha l’occasione per dimostrare al mondo che è un uomo di parola: consegni i cinque indagati alla giustizia italiana, permetta ai nostri procuratori di interrogarli, dimostri al mondo che la osserva che Lei non ha nulla da nascondere. Lei ha il privilegio e l’occasione di fare giustizia, sprecarli sarebbe imperdonabile.
Con l’augurio di verità e giustizia».

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