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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Via Antonio Canova, 9

Grande successo in città per il salone di parrucchiere gestito da un 23enne: «I sacrifici premiano»

Il 7 gennaio compirà due anni il salone di parrucchiere "Un Diavolo Per Capello di Nicholas Sartori", 23enne triestino d'adozione: «Anni di duro lavoro e sacrifici stanno premiando. C'è poca fiducia nei giovani, viene dato loro poco spazio. I miei amici mi hanno sostenuto sempre»

Il 7 gennaio saranno due anni dall'apertura del salone di parrucchiere "Un Diavolo Per Capello di Nicholas Sartori": «Un grandissimo traguardo .- spiega Nicholas, frutto del grande lavoro ed impegno che sto mettendo giorno dopo giorno, premiato dalla fidelizzazione di decine e decine di clienti, questa è la più grande soddisfazione».

Nicholas, classe 1993, ha 22 anni ed è il titolare, quindi giovane imprenditore, che ha deciso di mettersi in gioco, in controtendenza rispetto al penultimo posto di Trieste nell’indicatore “imprenditorialità giovanile” (dati 2015, peggio in Italia solo la provincia sarda di Carbonia – Iglesias) che concorre a formare la classifica sulla “Qualità della vita” realizzata annualmente dal Sole 24 Ore: «ho studiato da parrucchiere allo Ial di Gorizia, essendo io di Grado (ma triestino d’adozione ndr.). Durante il mio percorso di studi ho lavorato andando poi a vivere solo già a 17 anni. Una volta diplomato ho esercitato la mia professione  in un paio di saloni a Grado e Gorizia, prima di volare a Londra per frequentare per due mesi l’accademia di parrucchiere, esperienza che mi ha formato tantissimo. Sono stato poi parrucchiere sulle navi da crociera per circa un anno e mezzo prima di tornare a Gorizia. Trasferitomi successivamente a Trieste, mi sono preso un anno sabbatico dove ho cercato lavoro nel mio settore, trovando ben poche opportunità. Così a gennaio del 2014 ho deciso di mettermi in proprio aprendo il mio salone di bellezza in via Canova 9/c (angolo via Pietà – zona ospedale Maggiore). Nel primo anno sono stato in affitto, poi, quando ho visto che l’attività stava procedendo bene, ho deciso di rilevare i muri ad inizio 2015». 10710866_609993065779489_2321817882437957095_n-2

«Sono contento dell’apertura, anche se talvolta purtroppo non mancano i momenti di sconforto, specie  quando arrivano bollette su bollette da pagare e tasse. Di ciò che incasso, solo una piccola parte mi rimane come stipendio,  la maggior parte dei guadagni servono per i pagamenti. D’altro canto, non mancano però i lati postivi di poter fare l’imprenditore, come la gestione autonoma del lavoro, poter decidere autonomamente, pianificare il proprio lavoro, avere in mano la gestione completa dell’attività e per me questo è fantastico. Ovviamente la cosa più importante è la soddisfazione dei miei clienti che escono dal salone tutti contenti e soddisfatti e tornano. In questo per me il passaparola è stato importantissimo, perché i miei clienti mi fanno una bellissime pubblicità».

«Le istituzioni pubbliche – prosegue Nicholas- non aiutano granché i giovani imprenditori o i ragazzi che hanno voglia di investire in città. Servirebbero politiche maggiormente indirizzate in questo senso, più finanziamenti destinati all’imprenditorialità giovanile e risorse a favore dei giovani, come ad esempio esentarli dal pagamenti dell’Inps per i primi 2/3 anni piuttosto che l’iva al minimo: piccole cose che però possono decretare il successo o il fallimento di un progetto. Nel passato ho avuto qualche dipendente, tutti peraltro giovani perché io giovane voglio dare spazio ed aprire le porta del mondo del lavoro ai miei coetanei e dare  fiducia a loro. In questo la città è molto carente, c’è molta diffidenza verso i ragazzi perché giovane secondo molti è sinonimo di inesperienza, per cui si tende ad andare dai più adulti. Ed anche su questo aspetto prettamente culturale dovrebbe esserci un cambio in città. Cari triestini, se vedete un’attività gestita da un ragazzo giovane e intraprendente, dategli fiducia, provate i suoi servizi. Non ve ne pentirete».

«I miei amici mi hanno sostenuto sempre – ancora Nicholas, supportandomi da due anni a questa parte sempre moralmente ma anche economicamente, essendo tutti diventati miei clienti, dandomi quindi effettivamente una mano. Da parte di mia mamma c’era un po’ di diffidenza, non perché non credesse in me, ma a causa dell’elevata tassazione che grava sulle aziende italiane. Ma dopo alcuni mesi ha capito che il salone stava ingranando e mi ha aiutato anche lei».

1947761_515986775180119_7793199185940642334_n-2«I miei prezzi  sono  piuttosto bassi ed alla portata di tutti per permettere alla più ampia platea possibile di clienti l'accesso a tutti servizi che offro. I miei prodotti sono di ottima qualità ed italiani, per cui grande professionalità sotto quest’aspetto. Non guadagnerò molto, ma so che la soddisfazione dei clienti è massima. Tra i servizi che vanno di più il botox per i capelli (peraltro tra i pochissimi a Trieste ad averlo ndr.) un servizio che serve per rafforzare i capelli e dar loro maggior tono».

«I triestini – sono molto attenti alla cura dei capelli, vogliono seguite la moda del momento ma vogliono spendere poco, non rendendosi conto dei danni che un prodotto sbagliato può fare al capello. Se si vuole la qualità, che sia un buon parrucchiere piuttosto che un buon shampoo, è giusto che  si paghi il giusto prezzo».

«Per quanto riguarda i progetti futuri – ancora il triestino -  mi piacerebbe aprire una spa associata al mio salone per offrire maggiori servizi ed un’esperienza rilassante a 360 grandi, per poi chissà, in un futuro neanche tanto prossimo di aprire nuovi negozi sempre col il mio marchio. Io rimango con i piedi per terra, coltivando il mio sogno giorno dopo giorno ma ben pianificando l’attività. Nel corso dei due anni ho fatto infatti diversi investimenti per quanto concerne il rinnovo del locale per offrire sempre maggior comfort ai miei clienti. Un triestino dovrebbe venire nel mio salone perché va data fiducia giovani non soltanto a parole, noi siamo il futuro della città».

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