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Cronaca

Una barella in ricordo di Alessio Rotta

Il Soccorso alpino e speleologico ha ricevuto in omaggio una barella in ricordo del minorenne precipitato lo scorso marzo dal Sentiero Rilke sulla costiera di Duino Aurisina. Riportata la frase che il giovane soleva ripetere "Se dovevo star fermo nascevo albero"

Sabato 23 giugno la stazione di Trieste del Soccorso alpino e speleologico ha ricevuto in omaggio una barella in ricordo di Alessio Rotta, il minorenne precipitato lo scorso marzo dal Sentiero Rilke sulla costiera di Duino Aurisina. La cerimonia di consegna ha avuto luogo alla presenza di genitori, parenti, amici, vigili del fuoco colleghi del papà di Alessio, del rappresentante della Kong spa e anche del vicepresidente nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, Mauro Guiducci.

Sulla barella è significativamente riportata la seguente frase: "Se dovevo star fermo nascevo albero" che Alessio soleva ripetere.

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Alla commemorazione il capostazone di Trieste del Soccorso Alpino, Gabriele Pellizer, ha pronunciato le seguenti parole: "A nome della stazione del soccorso alpino di Trieste desidero ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla raccolta fondi che sono stati destinati all’acquisto della nuova barella che riceviamo questa sera. Un grazie particolare a Max e Benny, e a voi che siete qui, parenti, amici, la comunità di Borgo San Mauro, Kong SPA qui rappresentata da Valerio e ai vigili del fuoco, che avete accolto l’invito ad essere presenti. Rinnovare il materiale tecnico – e in particolare strumenti essenziali come la barella – è molto importante: disporre di attrezzature sempre adeguate è una delle condizioni che consentono di prestare soccorso in modo sicuro ed efficace. Questa barella è però molto più di uno strumento, perché inizierà il suo servizio avendo già una storia alle spalle. È la storia di Alessio, è la vostra storia Max, Benny. E almeno un po’ – vogliamo pensarlo – è la storia di tutti noi, che abbiamo condiviso con voi momenti troppo forti: abbiamo provato sconforto, incapacità, tristezza, abbandono, rabbia, incomprensione… Ci siamo fatti tante domande, tante ancora ciascuno di noi se ne fa: ogni vita che si spezza ci lascia senza parole, ci sentiamo fragili e impotenti. Ed è vero: alle volte il dolore è così grande che verrebbe voglia di lasciare tutto, di smettere di lottare, di fermarsi. Ma è una tentazione da vincere quella di fermarsi. “Se dovevo stare fermo nascevo albero”, diceva Alessio. E forse allora la barella è proprio lo strumento che più ce lo ricorderà: gli ancoraggi, sugli alberi o sulla pietra stanno fermi, ma la barella si muove, sale, scende, si sposta continuamente. Ci auguriamo di usarla poco questa barella, magari solo per cose lievi. Ma vederla in movimento ci ricorderà la storia che l’ha fatta arrivare alla Stazione, ci parlerà ancora di Alessio, di voi, dei valori di condivisione e di servizio al prossimo che animano il Soccorso Alpino. Grazie di cuore allora, perché in questo dono tecnico c’è qualcosa di profondamente umano e denso, che tutti desideriamo custodire e testimoniare. Un grande abbraccio da tutta la Stazione."

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