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Cronaca

Unione degli Istriani su convegno ANPI: "Atto di disgustosa viltà"

Secondo Massimiliano Lacota ci sarebbero i presupposti urgenti per rivedere, nei confronti dell'associazione "i criteri di finanziamento e le finalità per le quali vengono ad essa concessi contributi da parte dallo Stato e dalle amministrazioni regionali e comunali"

Le polemiche in vista del Giorno del Ricordo sembrano non placarsi. Dopo il post dell'ANPI di Rovigo - poi chiarito dalla stessa associazione - e l'organizzazione del convegno di Parma che aveva scatenato reazioni politiche anche a livello nazionale, l'Unione degli Istriani chiede all'ANPI della città emiliana di "ritirare subito l'adesione a questa offensiva iniziativa che sta disonorando l'associazione, screditandola di fronte all'Italia intera". Le critiche al convegno sono "piovute" da molti partiti, tra cui Fratelli d'Italia e il Partito Democratico attraverso le dichiarazioni della deputata Debora Serracchiani. Anche il Governatore del Friuli Venezia Giulia ha preso posizione in merito alla vicenda. "Condanniamo con forza" sono state le sue parole. 

La conferma del convegno

Il sodalizio guidato da Massimiliano Lacota sottolinea come "il tenore della medesima iniziativa non possa in alcun modo considerarsi accettabile: non sono presenti né scuse formali, né tantomeno la revoca del sostegno alla provocatoria iniziativa a cura del citato Comitato locale". Il convegno, secondo Lacota, "è stato confermato". 

Salvini: "Vadano rivisiti di finanziamenti all'ANPI"

"Non possiamo non condannare"

"Sostenere un convegno di tale caratura - continua la nota - nella cui locandina di promozione viene scritto che i Martiri delle Foibe sono 354 e tutti con gravi responsabilità perché fascisti, che la Foiba di Basovizza è un falso storico, e che la tragica storia di Norma Cossetto è un caso da chiarire, è un atto di manifesta, disgustosa viltà e di sopraffazione, che non può non essere condannato, senza se e senza ma".

L'Unione degli Istriani in pressing sullo Stato

"Se questa è oggi l'Associazione dei Partigiani d'Italia - chiude Lacota - di fronte a tale tracotanza è non solo più che giustificato, ma addirittura urgente, che vengano rivisti i criteri di finanziamento e valutate attentamente le finalità per le quali vengono ad essa concessi contributi da parte dallo Stato e dalle amministrazioni regionali e comunali". 

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